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Cecop Italia vince contro il Fisco


Pubblicato il: 10/20/2023

La Corte di Giustizia Tributaria di Milano ha emesso una sentenza fondamentale il 14 aprile 2023, annullando gli avvisi di accertamento IRES e IRAP per l'anno 2016 a carico di Cecop Italia S.r.l., azienda operante nel settore ottico. Il caso, contrassegnato con il numero 5098/2022, ha visto Cecop Italia, difesa dalla commercialista vicentina Mara Pilla, fronteggiare l'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale II di Milano.

La questione centrale riguardava la corretta imputazione dei costi relativi al programma "formula remunerata CECOP" (FRC), in base al quale gli ottici aderenti, mediante un pagamento mensile a Cecop, potevano acquistare prodotti a condizioni vantaggiose e maturare diritti a premi in base a specifiche soglie di acquisto. L'Agenzia delle Entrate aveva contestato che tali costi rappresentassero spese future e incerte per l'anno 2016, non soddisfacendo i requisiti di certezza e determinabilità oggettiva previsti dall'art. 109 del TUIR.

Cecop Italia ha impugnato gli avvisi, sostenendo che le somme maturate dagli ottici erano certe e oggettivamente determinabili già nell'anno 2016, in base alle pattuizioni contrattuali. La Corte, presieduta dalla giudice Elisabetta Mainini, ha condiviso questa interpretazione, sottolineando che le obbligazioni derivanti dai contratti firmati con gli ottici erano certe e determinabili alla chiusura dell'esercizio 2016.

La sentenza ha evidenziato che la manifestazione finanziaria dei bonus-premio, sebbene avvenisse nell'esercizio successivo, non influiva sulla loro competenza economica relativa al 2016. Inoltre, la Corte ha osservato che l'Agenzia delle Entrate non aveva considerato adeguatamente il principio della competenza economica, focalizzandosi invece sulla manifestazione finanziaria futura dei costi.

Questa decisione rappresenta un punto di svolta importante per le aziende che operano con sistemi di premi e incentivi, ribadendo la necessità di un'accurata valutazione contabile in linea con i principi di competenza economica. Inoltre, evidenzia la capacità delle imprese di difendersi efficacemente contro accertamenti fiscali che potrebbero non tenere conto delle specificità delle loro operazioni e accordi contrattuali.

La sentenza ha concluso annullando gli avvisi di accertamento impugnati e condannando l'Agenzia delle Entrate al pagamento delle spese legali, fissate in € 5.000,00 oltre accessori di legge.

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