Il Ricorso della Regione Veneto sul Confine della Marmolada è Inammissibile
Pubblicato il: 9/7/2023
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha recentemente emesso una sentenza riguardante una complessa controversia territoriale che vedeva coinvolta la Regione Veneto contro il Comune di Canazei (avvocato Giorgio de Pilati), con la partecipazione di altre entità quali il Ministero dell'Interno, il Comune di Rocca Pietore (avvocati Stefano Gattamelata e Enrico Gaz), e Marmolada s.r.l. (avvocato Guido Barzazi).
Al centro del dibattito, la validità e l'efficacia di due delibere comunali di Canazei relative alla definizione del confine del territorio su cui si estende il ghiacciaio della Marmolada, un tema di lunga data che affonda le radici in una disputa iniziata nel 1973.
La Regione Veneto aveva contestato specificamente una delibera del consiglio comunale di Canazei e una successiva delibera della giunta comunale, ritenendo che sminuissero l'accordo del 2002 volto alla valorizzazione della Marmolada. Tuttavia, il TAR ha dichiarato il ricorso inammissibile, sostenendo che nessuno degli atti impugnati aveva valenza provvedimentale e che quindi non potevano essere oggetto di contestazione giuridica.
Il cuore della questione risiede nella determinazione del confine tra Canazei e Rocca Pietore, con implicazioni che si estendono alle province di Belluno e Trento e alle regioni Veneto e Trentino-Alto Adige. Nonostante le numerose vicissitudini giudiziarie e i tentativi di mediazione, la definizione del confine si è rivelata una questione tanto complessa quanto delicata.
La sentenza sottolinea l'importanza del decreto presidenziale del 1982, che aveva già stabilito il confine seguendo le decisioni di commissioni internazionali del 1911, e riconosce che eventuali aggiornamenti cartografici spettano all'Agenzia delle entrate e all'Istituto geografico militare.
Nel concludere l'inammissibilità del ricorso, il TAR ha anche deciso per la compensazione delle spese, riflettendo la natura della controversia tra amministrazioni pubbliche. Questa decisione pone fine, almeno in questa sede, a una lunga disputa giuridica e amministrativa, rimarcando la complessità delle questioni di confine territoriale e l'importanza del dialogo e della collaborazione tra enti locali e statali.