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Respinti i ricorsi del Consorzio Nazionale Servizi per l'affidamento dei servizi integrati del centro unico prestazioni ambulatoriali di Potenza


Pubblicato il: 3/8/2024

Nei contenziosi, CNS - Consorzio Nazionale Servizi è affiancato dall'avvocato Giuseppe Romano; Regione Basilicata è assistita dall'avvocato Anna Carmen Possidente; Consorzio Leonardo è difeso dagli avvocati Angelo Annibali, Marco Orlando, Antonietta Favale e Matteo Valente.

Con bando di gara pubblicato sulla G.U.U.E. in data 2 agosto 2021, la Regione Basilicata quale centrale di committenza ha indetto, ai sensi dell’art. 60 del D.Lgs 50/2016 e s.m.i., una “Procedura aperta per l’affidamento della gestione in outsourcing dei servizi integrati del centro unico prestazioni ambulatoriali e servizi di supporto amministrativo per le esigenze dell’ASP, dell’ASM, dell’AOR S. Carlo di Potenza e dell’IRCCS CROB di Rionero in Vulture-- Simog gara n. 8237985” per una durata di tre anni e per un importo complessivo a base di gara pari ad € 14.338.192,20. La gara è stata articolata in quattro lotti e ha registrato la partecipazione complessiva di nove concorrenti.

All’esito dei lavori della Commissione, è risultato primo in graduatoria su tutti i quattro lotti il Consorzio Nazionale Servizi, società cooperativa (qui di seguito anche: Consorzio o CNS). Sottoposta a verifica di anomalia, la sua offerta è stata giudicata incongrua per tutti i lotti e conseguentemente esclusa con scorrimento delle graduatorie rispettivamente in favore di GPI s.p.a. per i lotti 1 e 4, GPI s.p.a e Publisys s.p.a. per il lotto 2 e Consorzio Leonardo Servizi per il lotto 3.

Il CNS è insorto avverso l’esclusione, disposta con provvedimento cumulativo per i quattro lotti, con ricorsi separati e distinti per ogni lotto nei quali ha denunciato l’illegittimità dell’esclusione.

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza), definitivamente pronunciando sull'appello, come in epigrafe proposto, lo respinge. Condanna il Consorzio appellante alla rifusione in favore delle altre parti costituite delle spese di lite, che si liquidano nell’importo di euro 4.000,00 (quattromila/00) ciascuna oltre accessori di legge.