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Rigettato il ricorso del Comune di Lucera contro Relais in Contrada S.r.l.


Pubblicato il: 3/9/2024

Nel contenzioso, il Comune di Lucera è difeso dall'avvocato Ignazio Lagrotta; Relais in Contrada S.r.l. è assistita dagli avvocati Enrico e Ilde Follieri.

Con la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) presentata in data 15 aprile 2014, la società Relais in Contrada S.r.l. comunicava l’avvio dell’attività di affittacamere in una delle due porzioni di un’unità immobiliare ubicata nella zona rurale del territorio del Comune di Lucera. L’altra porzione dell’edificio era condotta in locazione dalla S.r.l. “Albergouno” per l’esercizio di analoga attività di affittacamere, oggetto della SCIA comunicata al Comune di Lucera nella medesima data del 15 aprile 2014.

Con atto del 3 giugno 2015, il Comune ordinava la interruzione dell’attività ricettiva in quanto l’edificio, a seguito della sospensione del titolo in sanatoria rilasciato ai sensi dell’art. 36 del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, risultava privo dell’abitabilità.

Con ricorso innanzi al Tribunale amministrativo regionale per la Puglia, la Relais Incontrada ha impugnato il provvedimento di interruzione dell’attività, deducendo sei diversi motivi di gravame.

Con sentenza 14 maggio 2018, n. 701, il Tribunale ha annullato il provvedimento sull’assunto che «il Comune ha condotto l’attività di verifica dei requisiti prevista dall’art. 19, comma 3, quando ormai era decorso il termine perentorio, versando in una condizione di carenza di potere in concreto, fermo restando che l’esercizio di un’attività diversa da quella dichiarata con la SCIA, ove dissimuli, come sostenuto dalla difesa del Comune, l’intento di eludere il più rigoroso regime urbanistico ed edilizio previsto ai fini dell’agibilità per le attività alberghiere, costituisce materia di doveroso accertamento ai sensi dell’art. 26 del d.P.R. n. 380/2001, così come in sede di controllo delle dichiarazioni allegate alla SCIA non è precluso al Comune di accertarne in ogni tempo la veridicità».

Il Comune di Lucera, rimasto soccombente, ha proposto appello deducendo l’ingiustizia della sentenza.

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta), definitivamente pronunciando sull'appello, come in epigrafe proposto, lo rigetta. Condanna il Comune appellante al pagamento a favore della Relais In Contrada S.r.l. delle spese del presente grado di giudizio che si liquidano in complessivi euro 3.500,00 (tremilacinquecento/00), oltre accessori di legge se dovuti.