Il GSE ottiene vince in Corte di Giustizia Europea in materia di conformità della disciplina nazionale sulle rinnovabili
Pubblicato il: 3/14/2024
Fidanzia Gigliola Studio legale, con i soci Sergio Fidanzia e Angelo Gigliola ha affiancato il GSE - Gestore dei Servizi Energetici S.p.A.
Il Gestore dei Servizi Energetici ha ottenuto una importante pronuncia favorevole in materia di rinnovabili (C.G.U.E., Seconda Sezione, C-558/22 del 7 marzo 2024), con la quale la Corte di Giustizia dell’Unione europea ha fornito i propri rilievi sul rinvio pregiudiziale attivato dal Consiglio di Stato con l’ordinanza del 16 agosto 2022, n. 7126.
La predetta sentenza presenta profili di estrema rilevanza per il settore, dal momento che questa ha sancito la conformità al diritto euro-unitario del d.lgs. 79/1999 e della relativa normativa avente ad oggetto il sistema dei c.d. Certificati Verdi.
In particolare, la Corte di Giustizia UE ha chiarito che tanto l’obbligo per gli importatori di acquistare certificati verdi o elettricità verde al fine di poter importare la loro energia elettrica quanto l’obbligo di fornire garanzie di origine per beneficiare di un’esenzione da tale obbligo di acquisto quando l’energia elettrica importata è verde può essere giustificato dalla promozione della produzione di energia elettrica da fonti di energia rinnovabili.
Infatti, sebbene secondo la Corte la misura di cui trattasi possa essere idonea a creare un ostacolo alle importazioni di energia elettrica in Italia, tale effetto può essere giustificato da uno dei motivi di interesse generale elencati all’articolo 36 TFUE oppure da esigenze imperative.
In entrambi questi casi, la misura nazionale deve rispettare il principio di proporzionalità e, a tal proposito, la Corte ha sancito che, nel caso di specie, il sistema dei Certificati Verdi e delle garanzie di origine può essere giustificato dalla promozione della produzione di energia elettrica da fonti di energia rinnovabili.