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Cisalfa Sport ottiene conferma che è illegittimo l’accertamento della Dogana sui prodotti tessili importati dal Bangladesh


Pubblicato il: 4/4/2024

Lo studio Armella & Associati ha assistito con successo la società Cisalfa Sport Spa nel procedimento.

Nella vicenda esaminata dai giudici di La Spezia, l’Agenzia delle dogane aveva sollevato alcuni dubbi sulla validità della prova dell’origine delle merci provenienti dal Bangladesh.

Tali dubbi si fondavano su un “avviso agli importatori” 2008/C 41/06 del 15 febbraio 2008, con il quale la Commissione europea informava gli operatori unionali dell’esistenza di “fondati sospetti”, in merito all’origine dei prodotti tessili acquistati dal Bangladesh.

Come riconosciuto dal giudice spezzino, tuttavia, l’avviso agli importatori posto a fondamento della rettifica è stato ormai revocato e superato da un nuovo avviso agli importatori del 2022 (2022/C 166/06 del 20 aprile 2022), con il quale la Commissione europea ha chiarito che non vi sono elementi di prova sufficienti a determinare la revisione doganale.

La stessa Commissione europea ha chiarito, infatti, che “i ragionevoli dubbi” su cui si fondava il precedente avviso del 2008 “non sono più suffragati da alcun elemento di prova che dimostri il persistere dei rischi sottostanti”.

La Corte di la Spezia ha pertanto annullato l’avviso di rettifica e l’atto di irrogazione sanzioni emessi nei confronti di Cisalfa Sport Spa, per un importo superiore a un milione e quattrocentomila euro.

Nel procedimento lo studio Armella & Associati ha assistito con successo la società con un team guidato dal Partner Massimo Monosi affiancato dall'Associate Tatiana Salvi.