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Thyssenkrupp vince l'arbitrato CCI dal valore di €8 miliardi promosso dalla Grecia in relazione ad una fornitura di sottomarini militari


Pubblicato il: 4/26/2024

ArbLit ha affiancato thyssenkrupp nel contenzioso.

Con un lodo parziale sull’an, il Collegio Arbitrale – Juan Fernández-Armesto, Bernhard Meyer and Thomas Webster – ha rigettato integralmente le domande di risarcimento danni per un valore totale di circa 8 miliardi di dollari avanzate dalla Grecia nei confronti di thyssenkrupp, accogliendo invece parzialmente quelle promosse dallo Stato nei confronti di altre due convenute, il cantiere navale greco Hellenic Shipyard (HSY) e la holding con sede ad Abu Dhabi Privinvest (attuale azionista di controllo di HSY). 

La vertenza traeva origine da un articolato contratto per la realizzazione e l’ammodernamento di sottomarini destinati alla Marina Militare greca concluso più di un decennio fa tra la Grecia (in qualità di committente), HSY (in qualità di appaltatore) e thyssenkrupp (in qualità di progettista e, al tempo, azionista di controllo di HSY). Lo Stato greco lamentava il mancato completamento di tali lavorazioni per cause asseritamente attribuibili alle sue controparti ed all’attuale azionista di controllo di HSY, ovvero Privinvest.

L’arbitrato ha generato ampio clamore mediatico in Grecia per i suoi risvolti politici. Infatti, durante il procedimento, sono comparsi di fronte al Collegio Arbitrale in qualità di testimoni ben tre ex ministri del governo greco in carica al tempo della conclusione del contratto che avevano attivamente partecipato alla sua negoziazione, nonché svariati alti ufficiali della Marina Militare greca altresì coinvolti nei fatti di causa. 

Con il lodo parziale, il Collegio Arbitrale ha respinto le molteplici argomentazioni avanzate dalla Grecia a sostegno delle proprie domande nei confronti di thyssenkrupp, statuendo, tra le altre cose, che il gruppo tedesco ha puntualmente adempiuto le proprie obbligazioni ai sensi del contratto e non può essere ritenuto responsabile per l’asserito inadempimento dell’appaltatore HSY (ciò in quanto thyssenkrupp non aveva prestato alcuna garanzia contrattuale in merito alla performance di HSY, né aveva indotto l’inadempimento di quest’ultima, come invece allegato dallo Stato).

Il team di ArbLit che ha assistito thyssenkrupp è composto dai soci Luca G. Radicati di Brozolo e Fabio Santacroce, e dalla senior associate Ieva Baumane.

Il collegio difensivo che ha difeso thyssenkrupp includeva altresì professionisti dello studio legale svizzero Lenz & Staehelin e di quello greco KLC Law Firm.