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Crack Fingestim: assolto in Cassazione l’ex vicepresidente


Pubblicato il: 5/28/2024

Luca Ponti, socio fondatore dello studio Ponti & Partners di Udine, ha ottenuto l’annullamento della sentenza di condanna per Mario Raggi, ex vicepresidente di Fingestim, accusato di bancarotta fraudolenta nell’indagine che aveva coinvolto le società Fingestim spa e Fingestim finanziaria spa, finite al centro di un’inchiesta per varie ipotesi di bancarotta fraudolenta distrattiva e per operazioni dolose, rispettivamente fallite nel 2010 e nel 2012.

Stando alla tesi accusatoria, alla base della complessa vicenda giudiziaria che aveva portato al naufragio finanziario delle due società ci sarebbero stati vari comportamenti contestati come reato a carico del Consiglio di Amministrazione e in particolare era stata contestata anche l’operazione di scissione della Fingestim con costituzione della Fingestim finanziaria spa.
All’esito del processo di primo grado il dott. Mario Raggi, difeso dall’avv. Luca Ponti, era stato assolto su tre dei quattro capi d’imputazione, compresa l’ipotesi di bancarotta per scissione, con la formula “perché il fatto non sussiste”, con riferimento alla condotta contestata, in relazione alla scissione da parte della Fingestim.

A suo carico però era stata pronunciata condanna, assieme ad altri due soci, per l’operazione di vendita per 1,6 milioni di euro delle azioni della spa Fingestim da parte dei medesimi soci, tra cui anche Raggi, a favore della Fingestim Finanziaria, che era avvenuta in violazione dell’art. 2343 bis c.c., a titolo di bancarotta distrattiva.  

Nell’inchiesta era stato coinvolto anche l’allora direttore generale della Banca di Cividale, il dott. Luciano Di Bernardo, presunto finanziatore dell’operazione, anch’egli difeso dall’avv. Ponti e assolto in primo grado da tutti i capi d’imputazione.

Per il residuo capo d’accusa, invece, Raggi - all’epoca presidente della Net, la società che gestisce la raccolta dei rifiuti a Udine e provincia -, era stato condannato a quattro anni di reclusione, con condanna, confermata anche in appello, che lo aveva costretto a rinunciare al prestigioso incarico.

La sentenza della Cassazione ha ora posto nel nulla le conformi decisioni rese in primo grado, nell'ottobre 2021, e successivamente in appello nel 2023, che avevano pronunciato per Raggi la condanna a 4 anni. Condanna che la sentenza della Cassazione ha annullato con rinvio ad altra sezione della Corte d’Appello di Trieste.

Un clamoroso risultato ottenuto dall’avv. Ponti in favore del suo assistito che, dopo un percorso processuale tortuoso e doloroso, protrattosi per quattordici anni, ha visto finalmente esclusa ogni ipotesi di reato nei suoi confronti.

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