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Congelato il Registro dei titolari effettivi, Consiglio di Stato rinvia il giudizio alla Corte UE


Pubblicato il: 10/16/2024

L’istanza è stata formulata, per conto di Across Fiduciaria S.p.A., Galvani Fiduciaria S.r.l. e Sfo Fiduciaria S.r.l., da un pool di legali guidato dall’avvocato Guido Luigi Battagliese dello Studio Associato Martinez & Novebaci, e dagli avvocati Igor Valas e Antonio Pazzaglia.

Il Consiglio di Stato, con l’Ordinanza Collegiale n. 08245/2024, ha accolto l’istanza di rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia Europea (CGE) per decidere sulla conformità alla normativa Unionale del Registro dei Titolari Effettivi.

Anche una trentina di trust company, trustee professionali, nazionali ed esteri, garanti e beneficiari, affiancati dall’associazione di categoria UN.A.FI., aveva presentato analoghi ricorsi.

Nella presente vicenda processuale le  Società ricorrenti contestavano i provvedimenti con i quali lo Stato Italiano le riconduceva alla tipologia degli «istituti affini al trust» con conseguente assoggettamento agli obblighi di informazione circa la titolarità effettiva previsti dall’art. 31 della Direttiva UE 2015/849 (c.d. IV Direttiva Antiriciclaggio), nel testo risultante dalle modifiche apportate con la Direttiva 2018/843 (c.d. V Direttiva Antiriciclaggio).

Nel "Registro dei Titolari Effettivi” tenuto dalle Camere di Commercio vanno indicate le informazioni relative alla titolarità effettiva di società di capitali, dei trust e istituti giuridici affini, ivi compresi i mandati fiduciari.

Il Consiglio di Stato rimanda la decisione alla CGE in particolare per due dei quesiti posti dai ricorrenti: sulla conformità del diritto interno in tema di perimetrazione della platea dei soggetti ammessi all’accesso ai dati del titolare effettivo e verifica dei presupposti legittimanti; sulla mancata previsione di un ricorso giurisdizionale effettivo avverso la divulgazione delle informazioni.

Il CdS ha anche formulato istanza di trattazione urgente poiché la concreta attuazione delle disposizioni della Direttiva nell’ordinamento italiano è al momento congelata in attesa di una decisione della Corte di Giustizia Europea.