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Accolto l'appello di Contact Care Solutions per l'accesso agli atti dell'INPS


Pubblicato il: 11/16/2024

Nel contenzioso, Contact Care Solutions S.r.l. è affiancata dagli avvocati Stefano Vinti e Dario Capotorto; l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale è assistito dagli avvocati Gaetano De Ruvo, Alessandro Di Meglio, Andrea Botta, Gianna Fiore; la Società Socioculturale Cooperativa Sociale è rappresentata dagli avvocati Michele Perrone e Angelo Michele Benedetto.

Con PEC del 12 settembre 2023, Contact Care Solutions S.r.l. ha formulato istanza di accesso agli atti nei confronti dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, chiedendo in particolare “di accedere agli – e di estrarre copia degli – atti e dei documenti afferenti all’iter istruttorio avviato da Codesto Ente sulle violazioni contributive/previdenziali accertate dall’Ufficio ispettivo del Lavoro della Provincia di Trento a carico della Socioculturale con 1) verbale unico di accertamento e notificazione n. 188807 del 17 marzo 2021, 2) verbale di accertamento prot. n. 771903 del 26 ottobre 2021, al fine di conoscere l’attuale stato di avanzamento del citato procedimento; di conoscere lo stato della regolarità contributiva della Socioculturale dalla data di presentazione dell’offerta (24 febbraio 2022) ad oggi, onde verificare l’effettiva perduranza del requisito di ordine morale richiesto dalla normativa”.

L’istante ha allegato come interesse diretto, concreto e attuale a sostegno della domanda l’esigenza di conoscere tali documenti al fine di verificare l’effettiva sussistenza dei requisiti di ordine morale sotto il profilo della regolarità contributiva in capo a Socioculturale Cooperativa sociale, consorziata esecutrice del RTI CNS, risultato aggiudicatario nella gara centralizzata, a procedura aperta, finalizzata all’acquisizione del servizio CUP occorrente alle Aziende Sanitarie della Regione Lazio.

Con PEC del 3 ottobre 2023, l’INPS-Direzione Provinciale di Venezia ha negato l’accesso alla documentazione richiesta, «in quanto la documentazione addotta risulta essere la medesima già in possesso della richiedente. In quanto alla richiesta relativa all'accesso dell'iter istruttorio si evidenzia che è un atto interno, e lo stesso non risulta influente ai fini descritti della richiedente».

Il prefato diniego è stato dapprima impugnato innanzi al TAR per il Veneto, poi riassunto davanti al TAR per il Lazio, che, con sentenza n. 9921 del 17 maggio 2024, ha conclusivamente respinto il ricorso.

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza), definitivamente pronunciando sull’appello, come in epigrafe proposto, lo accoglie e, per l’effetto, in riforma della sentenza impugnata, accoglie il ricorso di primo grado, annulla il provvedimento di diniego e ordina l’accesso ai documenti richiesti ai sensi e nei termini di cui in motivazione. Spese di entrambi i gradi compensate.