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La Corte respinge il ricorso di TIM S.p.A. per i servizi premium e di acquisizione della prova del consenso


Pubblicato il: 11/21/2024

Nel contenzioso, Telecom Italia o TIM S.p.A. è affiancata dagli avvocati Piero Fattori e Antonio Lirosi.

La società Telecom Italia o TIM S.p.A. ha avanzato ricorso al Consiglio di Stato avverso la sentenza del TAR per il Lazio n. 2905/2023. 

La vicenda si riferisce alle disposizioni in materia di blocco e attivazione dei servizi premium e di acquisizione della prova del consenso. La società Telecom Italia o TIM S.p.A. ha censurato le delibere dell'AGCOM n. 10/21/CONS, n. 104/21/CONS e n. 91/22/CONS.

La sentenza del TAR per il Lazio n. 2905/2023 è stata respinta dall’appellante.

La corte, in accoglimento dell’appello, respinge il ricorso di TIM S.p.A. e conferma la sentenza di primo grado. Inoltre, condanna TIM S.p.A. a rifondere le spese del grado di appello in favore dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, in persona del legale rappresentante pro tempore, nella misura complessiva di € 5.000,00 (euro cinquemila/00), oltre accessori come per legge.