Il CdS si pronuncia relativamente alle sanzioni AGCM relative allo sviluppo delle reti fisse in fibra ottica
Pubblicato il: 12/4/2024
Nella vertenza, Tim S.p.A. è affiancata dagli avvocati Francesco Cardarelli, Marco D'Ostuni, Filippo Lattanzi, Mario Siragusa, Marco Zotta, Federico Marini Balestra e G. Cesare Rizza; Open Fiber S.p.A. è assistita dagli avvocati Tommaso Salonico, Luisa Torchia e Nicolle Purificati; Enel S.p.A. è difesa dagli avvocati Flavio Iacovone, Francesco Sciaudone e Daniela Fioretti; Irideos S.p.A. è rappresentata dagli avvocati Eutimio Monaco e Luca Rubinacci.
Il governo italiano aveva lanciato un ambizioso piano per portare la fibra ottica nelle zone meno servite del Paese (aree bianche), finanziando progetti tramite gare pubbliche. TIM e una nuova entrante, Open Fiber, si sono scontrate per aggiudicarsi questi progetti.
L'AGCM ha accusato TIM di aver attuato una serie di pratiche anticompetitive per ostacolare Open Fiber e mantenere il proprio dominio sul mercato.
In particolare sarebbero state adottate strategie dilatorie (TIM avrebbe presentato ricorsi e segnalazioni infondate per rallentare le gare e creare incertezza); investimenti fittizi (il "Piano Cassiopea" di TIM, presentato come un piano di investimenti nelle aree bianche, sarebbe stato in realtà una mossa strategica per scoraggiare gli investimenti pubblici e mantenere il proprio monopolio); offerte aggressive (TIM avrebbe proposto offerte all'ingrosso a prezzi così bassi da rendere difficile per i concorrenti competere, e offerte al dettaglio con clausole penalizzanti per i clienti che volessero cambiare operatore).
TIM ha respinto tutte le accuse, sostenendo che le sue azioni erano legittime e che non aveva alcuna intenzione di ostacolare la concorrenza.
L'AGCM ha ritenuto le accuse fondate e ha inflitto a TIM una sanzionepari a €116.099.937,60. TIM ha fatto ricorso al TAR del Lazio, che ha confermato la decisione dell'AGCM. Di fronte a questa sentenza, TIM ha presentato appello.
La battaglia tra TIM e Open Fiber ha messo in luce l'importanza di una concorrenza sana in questo settore strategico.
L'AGCM ha accusato TIM di aver abusato della sua posizione dominante sul mercato per ostacolare un nuovo entrante. Il caso ha sollevato questioni importanti sulla regolamentazione del mercato delle telecomunicazioni e sull'importanza di garantire una concorrenza leale.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta), respinta ogni ulteriore istanza delle parti, anche istruttoria, accoglie in parte l’appello nei termini di cui in motivazione e, in parziale riforma della sentenza impugnata, accoglie il ricorso di primo grado solo limitatamente alla commisurazione della sanzione irrogata, che va ridotta del 25%; per il resto, respinge l’appello e conferma il provvedimento impugnato. Condanna parte appellante alla refusione delle spese di lite in favore dell’Autorità appellata, che si liquidano in €10.000, oltre accessori come per legge se dovuti, compensandole rispetto alle altre parti del giudizio.
Studi Coinvolti
Professionisti Attivi
Marco D'Ostuni - Chiomenti
Giulio Cesare Rizza - Cleary Gottlieb Steen & Hamilton
Mario Siragusa - Cleary Gottlieb Steen & Hamilton
Marco Zotta - Cleary Gottlieb Steen & Hamilton
Tommaso Salonico - Freshfields LLP
Daniela Fioretti - Grimaldi Alliance
Flavio Iacovone - Grimaldi Alliance
Francesco Sciaudone - Grimaldi Alliance
Francesco Cardarelli - Lattanzi Cardarelli Avvocati
Filippo Lattanzi - Lattanzi Cardarelli Avvocati
Eutimio Monaco - Monaco Eutimio & Associati
Luca Rubinacci - Studio Legale Rubinacci
Nicolle Purificati - Torchia Studio Legale
Luisa Torchia - Torchia Studio Legale