Accolto il ricorso dell'Agenzia delle Entrate contro Nuova Mediterranea Carni S.r.l.
Pubblicato il: 11/29/2024
Nel contenzioso, Nuova Mediterranea Carni S.r.l. è affiancata dall'avvocato Giuseppina Pistone.
L’Agenzia delle entrate, a seguito di un’operazione svolta dalla Guardia di Finanza per la repressione di frodi fiscali nel settore del commercio di carni, notificava alla Nuova Mediterranea Carni s.r.l. plurimi avvisi di accertamento con i quali, per gli anni di imposta 2005, 2006 e 2007, recuperava a tassazione, ai fini Ires, Irap ed Iva, costi indebitamente portati in detrazione. L’Ufficio contestava alla società che i detti costi derivassero, in realtà, da operazioni soggettivamente inesistenti, in quanto relativi ad acquisti presso società ritenute mere cartiere, nell’ambito di una c.d. frode carosello.
L’Ufficio, inoltre, poiché la contribuente aveva optato per l’imputazione per trasparenza, emetteva analoghi atti impositivi nei confronti dei due soci, Giorgio Minardi e Luisa Pernagallo.
Avverso detti avvisi di accertamento proponevano ricorso sia la società che i due soci.
La C.t.p. accoglieva il ricorso, rilevando che non vi era prova che la società fosse parte attiva della frode fiscale. La C.t.r. confermava la sentenza compensando le spese. Rilevava, in particolare, che per escludere la deducibilità dei costi occorreva anche l’elemento soggettivo; che gli acquisti di cui alle fatture portate in deduzione erano reali; che non vi erano elementi dai quali emergesse la consapevolezza della manovra fraudolenta. Aggiungeva che sulla inconsapevolezza della frode fiscale si era formato il giudicato interno.
Avverso detta sentenza ricorre l’Agenzia delle entrate nei confronti sia della società che dei soci i quali tutti resistono con controricorso e propongono ricorso incidentale.
La Corte accoglie il terzo motivo del ricorso principale, inammissibili il primo ed il secondo, assorbito il quarto ed assorbito il ricorso incidentale; cassa la sentenza impugnata e rinvia alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado di Sicilia, sezione staccata di Catania, in diversa composizione, cui demanda di provvedere anche sulle spese del giudizio di legittimità.

