Cayman Consulting vince il contenzioso relativo ad un condono edilizio
Pubblicato il: 12/31/2024
Nella vertenza, Cayman Consulting S.r.l. è affiancata dall'avvocato Giancarlo Viglione; Roma Capitale è assistita dall'avvocato Umberto Garofoli.
Con sentenza n. 4916 del 15 aprile 2019 il Tar per il Lazio ha accolto il ricorso proposto dalla Società Cayman Consulting S.r.l. (d’ora in poi: la Società) avverso il provvedimento del Comune di Roma del 21 giugno 2018 con cui era stata respinta l’istanza di condono presentata dall’allora richiedente Società La Milanese di Luciano Gaucci, in ragione dell’assorbente circostanza della mancata ultimazione a rustico delle opere entro la data del 1° ottobre 1983.
In relazione all’immobile abusivo il Tar ha osservato come dalla documentazione versata in atti fossero individuabili “gli elementi minimi per considerarlo “ultimato” alla data del 1.10.1983, in quanto “eseguito al rustico” e dotato di “completata copertura”.
Pertanto, il giudice di prime cure ha annullato il diniego di condono espresso dall’amministrazione, con “conseguente potere dovere dell’Amministrazione Comunale di riesaminare l’istanza di sanatoria alla luce di tutti gli elementi a disposizione e dei principi enucleati in motivazione”.
In ossequio alla portata conformativa della decisione l’Amministrazione comunale, previa rinnovata istruttoria del procedimento, ha emesso un nuovo diniego sull’istanza di condono con determinazione dirigenziale del 16 giugno 2020, motivato sulla base del parere negativo espresso il 27 gennaio 2020 dalla Soprintendenza Speciale Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Roma Parco Archeologico dell’Appia Antica, nuovamente interpellata in ordine alla compatibilità paesaggistica delle opere abusive.
Avverso i suddetti provvedimenti, la Società ha proposto un ulteriore ricorso, respinto con la sentenza del Tar Lazio in questa sede gravata n. 12314 del 23 novembre 2020.
La Società ha impugnato l’indicata sentenza con appello tempestivamente notificato il 24 maggio 2021 e depositato il successivo 26 maggio.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Settima), definitivamente pronunciando sull'appello, come in epigrafe proposto, lo respinge. Compensa le spese del grado di giudizio.