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Accolto il ricorso di Engie Servizi S.p.A. per il rilascio del rating di legalità


Pubblicato il: 1/9/2025

Nel contenzioso, Engie Servizi S.p.A. è affiancata dagli avvocati Luisa Torchia e Nicolle Purificati.

La presente controversia origina dal provvedimento con cui l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha disposto nei confronti dell’appellante il diniego del rilascio del rating di legalità a causa dell’esistenza a suo carico di una sentenza penale di condanna emessa dal Tribunale di Roma il 24 gennaio 2019 per illeciti amministrativi dipendenti da reato ex D.lgs. n. 231/2001.

Detta sentenza, pur gravata in appello, è stata ritenuta dall’Autorità motivo ostativo al rinnovo del rating ai sensi dell’articolo 2, comma 2, lett. c), del “Regolamento attuativo in materia di rating di legalità”, come da ultimo modificato dall’AGCM con delibera n. 28361 del 28 luglio 2020 (di seguito “Regolamento”).

La società appellante ha proposto tempestivo ricorso davanti al Tar, chiedendo l’annullamento del provvedimento di diniego di attribuzione del rating di legalità, unitamente agli altri atti presupposti e connessi, ivi inclusa la presupposta nota del 17 novembre 2021 sopra menzionata, le citate FAQ, e domandando l’annullamento in parte qua del Regolamento.

Con la sentenza gravata il primo giudice ha ritenuto infondati tutti i motivi di censura e conseguentemente ha rigettato il ricorso.

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta), definitivamente pronunciando sull'appello, lo accoglie e, per l’effetto, in riforma della sentenza impugnata, dispone l’annullamento del provvedimento impugnato. Condanna l’AGCM al pagamento, in favore della società appellante, delle spese del doppio grado di giudizio, liquidate complessivamente in € 8.000 (ottomila), oltre accessori di legge.