Rigettato il ricorso di Minuetto S.r.l. per la concessione di uno spazio da adibire a caffetteria e bar all’interno di Castel Sant’Angelo in Roma
Pubblicato il: 1/17/2025
Nel contenzioso, Minuetto S.r.l. è affiancata dall'avvocato Giovanni Crisostomo Sciacca.
Si controverte sulla gara per la concessione di uno spazio da adibire a caffetteria e bar all’interno di Castel Sant’Angelo in Roma.
Il gestore uscente (Minuetto) decideva di non partecipare alla gara in quanto i criteri previsti nel bando non avrebbero consentito di formulare un’offerta seria e consapevole. Più in particolare: il canone annuo era troppo elevato (90 mila euro) e gli introiti ipotizzati (oltre 1 milione 320 mila euro) di gran lunga superiori rispetto al dato storico rappresentato dal fatturato della odierna appellante in qualità di ex gestore (circa 700 mila euro nel 2019).
Il bando veniva impugnato dinanzi al TAR Lazio che tuttavia rigettava il gravame per le ragioni di seguito indicate: le condizioni economiche per la formulazione dell’offerta non si rivelano “irragionevoli e sproporzionate”, e ciò in considerazione dell’obiettivo di “innalzamento della qualità del servizio reso in favore dei visitatori del museo”.
In siffatta direzione (innalzamento qualità del servizio) non potrebbe dunque essere invocato, al fine di dimostrare la irragionevolezza del bando con riguardo a canone di concessione e previsione di introiti, il “solo fatturato storico … conseguito (dalla odierna appellante) quale precedente concessionario … generato con altre e diverse modalità di esecuzione e, dunque, del tutto inidoneo ad essere assunto, al contrario di quanto si legge nel ricorso, quale “dato privilegiato per stimare l’effettivo valore della concessione”.
Il ricorso veniva dunque in parte rigettato perché infondato ed in parte dichiarato inammissibile per genericità.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta), definitivamente pronunciando sull'appello, come in epigrafe proposto, lo rigetta.