Il CdS si pronuncia sul ricorso di DECA S.r.l. contro ATER Roma
Pubblicato il: 1/28/2025
Nel contenzioso, DECA S.r.l. è affiancata dagli avvocati Harald Bonura e Giuliano Fonderico; ATER del Comune di Roma è assistita dall'avvocato Monica Viarengo.
La DE.CA. s.r.l. chiede l’ottemperanza del giudicato di cui alla sentenza della Sezione 3 agosto 2023, n. 7494, che, in accoglimento del suo appello avverso la sentenza del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio n. 12077 del 2022, ha accolto la domanda di risarcimento del danno conseguente all’illegittima esclusione dalla gara, indetta dall’Ater-Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica del Comune di Roma, per l’aggiudicazione di un “appalto di servizi integrati per la manutenzione del verde, pulizia degli spazi esterni e tutela ambientale da svolgere nelle aree e nei complessi edilizi di proprietà o in gestione” dell’Azienda stessa, (illegittimità) accertata con il giudicato di cui alla sentenza, sempre di questa Sezione, 6 aprile 2017, n. 1608.
Con il presente ricorso la DE.CA. s.r.l. espone che Ater in data 3 ottobre 2023 le ha chiesto, al fine di poter formulare la proposta di risarcimento, i dati relativi ai lavori assunti nel periodo di contratto non eseguito; precisa di avere riscontrato la richiesta con nota del successivo 10 ottobre, nella quale ha precisato di non avere impiegato in altre attività la capacità produttiva poi destinata all’esecuzione del contratto con Ater, come dimostrerebbe la significativa contrazione del proprio fatturato conseguente alla carenza di commesse, che l’utile medio annuo conseguito dall’impresa per lo svolgimento dell’appalto in questione è stato pari ad euro 481.575,26, ossia il 18,13 per cento del fatturato nei confronti di Ater e che pertanto il lucro cessante, parametrato ad un periodo di mancata esecuzione di 463 giorni, ammonterebbe ad euro 610.874,92.
Aggiunge che Ater le ha proposto, a titolo di risarcimento, la somma di euro 134.584,83, risultante dalla decurtazione del 50 per cento connessa all’aliunde perceptum, che, incrementata dei soli interessi legali, diviene, alla data del 31 ottobre 2023, pari ad euro 136.225,66.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta), definitivamente pronunciando sul ricorso per ottemperanza, come in epigrafe proposto, lo accoglie e, per l’effetto, condanna l’Ater del Comune di Roma al pagamento di euro 240.605,96 a titolo di risarcimento del danno da lucro cessante, oltre rivalutazione monetaria ed interessi legali, nei termini di cui alla motivazione. Condanna l’Ater di Roma alla rifusione, in favore della ricorrente, delle spese di giudizio, liquidate in euro cinquemila/00 (5.000,00).