Il CdS si pronuncia sul ricorso di Immobiliare Ametista per l'annullamento dell'Accordo di programma Montecity - Rogoredo
Pubblicato il: 3/11/2025
Nel contenzioso, Immobiliare Ametista S.r.l. è affiancata dagli avvocati Riccardo Villata, Andreina Degli Esposti e Gloria Molteni; il Comune di Milano è assistito dagli avvocati Paola Cozzi, Giuseppe Lepore, Antonello Mandarano e Maria Lodovica Bognetti; Regione Lombardia è difesa dall'avvocato Piera Pujatti; Milano Santa Giulia S.p.A. è rappresentata dagli avvocati Guido Alberto Inzaghi e Tommaso Fiorentino.
Con il ricorso di primo grado, la società Immobiliare Ametista s.r.l. trasponeva in sede giurisdizionale il ricorso straordinario al Capo dello Stato con il quale aveva domandato l’annullamento, tra gli altri, dell’Atto integrativo dell’Accordo di programma “Montecity – Rogoredo” sottoscritto il 4 giugno 2004, ratificato con delibera del Consiglio Comunale di Milano n. 42 del 27 maggio 2021, e del P.A.U.R. rilasciato il 15 luglio 2021.
L’Accordo ha per oggetto la trasformazione urbanistica di un vasto compendio di aree dismesse situate nella parte est del Comune di Milano. Tale trasformazione è volta alla riqualificazione urbana, sotto i profili urbanistico e ambientale, delle aree inserite nell’ambito urbano denominato “Montecity – Rogoredo”, mediante insieme di interventi finalizzati all’insediamento di residenze e di funzioni compatibili, di attività terziarie, ricettive, commerciali e di rilevanti interventi infrastrutturali pubblici e di interesse pubblico, oltre che di nuove funzioni urbane di interesse strategico, come il Pala Italia Santa Giulia - individuato anche come sede di manifestazioni olimpiche nell’ambito dei Giochi Invernali Milano, Cortina 2026 – e la nuova sede del Conservatorio di Milano.
La società odierna appellante deduceva di essere “proprietaria della Galleria Borromeo, un centro commerciale, ubicato a Peschiera Borromeo, nel quadrante sud-est dell’hinterland milanese”; tale centro: i) sorge “a pochi chilometri dal comparto oggetto di intervento”; ii) è stato “inaugurato nel novembre del 2011 ed è rapidamente diventato il destination point per lo shopping di convenienza e qualità nel suo bacino d’utenza, con numero di visitatori annui pari a 4,5 milioni”.
L’offerta commerciale del centro “include un ipermercato; una moderna food court con 10 proposte di ristorazione; 78 operatori con brand di fascia medio-alta [;] quattrocentocinquanta dipendenti”.
L’appellante, attraverso cinque mezzi di gravame, ha dedotto l’illegittimità delle scelte urbanistiche compiute dall’Amministrazione comunale che prevedono “un corposo incremento delle funzioni commerciali per una s.l. complessiva pari a complessivi 81.728,00 mq – con un incremento del 125% (comprensivi di 70.000 mq destinati a Media Struttura Vendita e Grande Struttura Vendita e di 11.728 mq di esercizi di vicinato), di cui 4.306,00 mq già realizzati nel corso dell’attuazione del P.I.I. 2004 e 77.422,00 mq ancora da attuare”.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta), definitivamente pronunciando sull'appello, come in epigrafe proposto, in parziale riforma della sentenza impugnata, dichiara ammissibile il ricorso instaurato in primo grado ma lo respinge nel merito.