Successo nel contenzioso tra Gruppo Illiria S.p.A. e il Ministero del Lavoro
Pubblicato il: 7/24/2024
Lo Studio Legale Mosetti Compagnone ha rappresentato Gruppo Illiria S.p.A., con gli avvocati Daniele Compagnone e Nicola Galluzzi coinvolti nell'assistenza.
Nel 2023 Gruppo Illiria ha messo in atto un’importante Cassa Integrazione Straordinaria legata alla necessità di riorganizzare l’Azienda anche alla luce degli effetti economici del post covid e del conflitto in Ucraina; al contempo, l’Azienda ha dovuto ricorrere ad assunzioni a termine principalmente per far fronte alle dimissioni di alcuni operatori (per l’exploit del fenomeno del great resignation) e per garantire continuità all’operatività aziendale.
La Cassa Integrazione, da un lato, ha coinvolto per lo più Addetti al Rifornimento dei Distributori, solitamente impegnati, nel corso della giornata lavorativa, a compiere un lungo “giro” presso i Clienti dell’Azienda per caricare i prodotti e, dall’altro, si è svolta in modalità c.d. ‘polverizzata’.
Ciascun operatore ha infatti fruito di una sospensione dal lavoro di poche ore che, tuttavia, rendeva impossibile completare il “giro” normalmente allo stesso assegnato, con la conseguente necessità di assumere nuovo personale da impiegare nei “giri” rimasti scoperti.
L’Ispettorato ha ritenuto che l’Azienda, così operando, avesse violato la legge, prevedente il divieto di nuove assunzioni durante la fruizione dell’ammortizzatore; il Ministero si è adeguato a questa interpretazione, revocando il decreto autorizzativo della Cassa limitatamente alle Filiali dov’era stata accertata tale violazione.
Lo Studio, con una serie di istanze dirette sia agli Ispettorati Territoriali che al Ministero, ha dimostrato che il contegno aziendale fosse del tutto legittimo in funzione del principio di infungibilità delle mansioni svolte dai nuovi assunti. In altre parole, si è fornita dimostrazione del fatto che i nuovi assunti andavano a svolgere prestazioni per le quali non era possibile impiegare il personale in Cassa Integrazione.
Le istanze hanno spinto quasi tutte le Sedi Ispettive – con una sola eccezione – ad agire in autotutela, di fatto annullando i verbali di accertamento delle asserite violazioni. Lo Studio ha poi agito davanti al Tribunale Amministrativo per richiedere l’annullamento del relativo provvedimento di revoca parziale della Cassa emesso dal Ministero sulla base delle risultanze dell’unica ITL rimasta sulle proprie posizioni.
Il TAR ha infine accolto il ricorso accertando la piena legittimità della Cassa Integrazione nella sua interezza.