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Da.Gi.Mar vince contro il fisco


Pubblicato il: 12/23/2024

La Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Venezia, con sentenza del 14 dicembre 2023, ha parzialmente accolto il ricorso presentato dalla società DA.GI.MAR. SRL contro l'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di Venezia, annullando due dei tre rilievi contestati nell'avviso di accertamento relativo all'anno d'imposta 2017. La decisione ha riguardato, in particolare, la riqualificazione dei contratti d'appalto e la determinazione dei maggiori ricavi, mentre ha confermato la contestazione relativa all'omesso versamento delle ritenute sui redditi da lavoro dipendente. Da.Gi.Mar. è assistita da GBA studio legale e tributario con l'avvocato partner Massimiliano Leonetti.

Le contestazioni dell'Agenzia delle Entrate L'Agenzia delle Entrate aveva notificato a DA.GI.MAR. SRL un avviso di accertamento per il 2017, contestando:

  1. L’inesistenza soggettiva di operazioni fatturate per un valore di 524.205,00 euro, derivanti da presunti contratti di appalto con la società ITALMAR, considerati in realtà un'illecita somministrazione di manodopera.
  2. L’omesso versamento di ritenute per 24.810,61 euro, relative a compensi in nero corrisposti ai lavoratori.
  3. La ripresa a tassazione di maggiori ricavi per un importo pari alle retribuzioni non dichiarate, sulla base di una ricostruzione induttiva del reddito.

Le difese della società ricorrente La società DA.GI.MAR. ha contestato integralmente i rilievi dell’Agenzia delle Entrate, sostenendo:

  • La legittimità e genuinità dei contratti di appalto, sottolineando che le società appaltatrici operavano in autonomia e con mezzi propri.
  • L’assenza di prove concrete sulla corresponsione di somme in nero ai lavoratori.
  • L’infondatezza dell’accertamento induttivo dei ricavi basato esclusivamente sui presunti costi non contabilizzati.

Le motivazioni della Corte Dopo aver analizzato il caso, la Corte ha ritenuto fondate alcune delle eccezioni sollevate dalla società ricorrente, annullando il primo e il terzo rilievo dell’Agenzia delle Entrate.

  1. Rilievo relativo alla somministrazione illecita di manodopera (annullato)
    La Corte ha evidenziato che la contestazione dell’Agenzia delle Entrate si basava su elementi contraddittori e non decisivi. Pur richiamando la presunta somministrazione illecita di manodopera, l’Ufficio non ha fornito prove concrete che dimostrassero un controllo diretto della DA.GI.MAR. sui lavoratori delle società appaltatrici. Inoltre, la documentazione prodotta dalla società ha dimostrato la presenza di contratti validi e un’organizzazione autonoma da parte degli appaltatori.
  2. Rilievo sull’accertamento induttivo dei ricavi (annullato)
    Il Tribunale ha ritenuto non valida la metodologia utilizzata dall’Agenzia delle Entrate per determinare maggiori ricavi in misura pari alle retribuzioni in nero. La Corte ha sottolineato che le somme corrisposte in nero rappresentano un costo per la società e non possono essere automaticamente considerate un ricavo occulto.
  3. Rilievo sull’omesso versamento delle ritenute sui redditi da lavoro dipendente (confermato)
    La Corte ha invece confermato la contestazione relativa all’omesso versamento di ritenute per compensi in nero, ritenendo che le prove raccolte dalla Guardia di Finanza e dall’Ispettorato del Lavoro fossero sufficienti a dimostrare l’evasione fiscale.

Conclusioni La sentenza della Corte di Giustizia Tributaria di Venezia ha stabilito l’illegittimità della riqualificazione dei contratti di appalto e dell’accertamento induttivo dei ricavi operati dall’Agenzia delle Entrate, ma ha confermato la fondatezza della ripresa a tassazione relativa all’omesso versamento delle ritenute fiscali. Di conseguenza, la Corte ha condannato l’Agenzia delle Entrate a rifondere la metà delle spese di lite sostenute dalla società, liquidate in 8.000 euro, oltre oneri e accessori di legge.