Il Consiglio di Stato conferma l'obbligo di bonifica per Edison s.p.a. nel sito di Barberino di Mugello
Pubblicato il: 3/27/2025
Nel contenzioso, Edison S.p.A. è affiancata dagli avvocati Giovanni Crisostomo Sciacca e Wladimiro Francesco Troise Mangoni; Regione Toscana è assistita dall'avvocato Barbara Mancino; Comune di Barberino di Mugello è difeso dall'avvocato Antonella Vergine; Immobiliare Pallereto S.r.l. è rappresentata dall'avvocato Gilberto Giusti; HCE Costruzioni S.p.A. è difesa dall'avvocato Leopoldo De' Medici.
Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 2186/2025, ha respinto l'appello di Edison s.p.a. contro la Regione Toscana e il Comune di Barberino di Mugello, confermando l'obbligo di bonifica del sito inquinato situato in località Pallereto. La controversia riguarda la contaminazione del suolo da idrocarburi e metalli, risalente alle attività di perforazione svolte da SELM s.p.a. (ora Edison s.p.a.) tra il 1985 e il 1987 per la ricerca di idrocarburi.
Il Comune di Barberino di Mugello aveva avviato un procedimento di bonifica nel 2017, a seguito delle verifiche effettuate dall'ARPAT che avevano rilevato il superamento delle soglie di contaminazione. Edison aveva impugnato i provvedimenti del Comune e della Regione, sostenendo che la contaminazione fosse imputabile alle attività svolte successivamente da altre società e contestando l'applicazione dei parametri di contaminazione previsti per le aree a destinazione verde pubblico o residenziale, anziché quelli per le aree industriali.
Il TAR per la Toscana aveva parzialmente accolto il ricorso di Edison, ritenendo che i parametri di contaminazione applicabili fossero quelli per le aree industriali e che alcuni valori fossero stati arrotondati in eccesso. Tuttavia, il Consiglio di Stato ha ribaltato questa decisione, accogliendo l'appello incidentale della Regione Toscana e del Comune di Barberino di Mugello. Il Consiglio di Stato ha stabilito che la bonifica deve essere effettuata in base alla destinazione d'uso attuale dell'area, che è agricola, e quindi applicando i limiti previsti per le aree a verde pubblico o residenziale.
Il Consiglio di Stato ha inoltre confermato la legittimità dell'applicazione del principio di precauzione e della metodologia utilizzata dall'ARPAT per la determinazione delle soglie di contaminazione, ritenendo che non vi fosse arbitrarietà o irragionevolezza. La sentenza ha ribadito che l'obbligo di bonifica si applica anche alle contaminazioni storiche, in quanto la normativa vigente ha natura riparatoria e non sanzionatoria, e che il principio "chi inquina paga" impone di addossare i costi della bonifica a chi ha causato l'inquinamento.
In conclusione, il Consiglio di Stato ha respinto l'appello di Edison, confermando l'obbligo di bonifica del sito di Barberino di Mugello e ribadendo l'importanza del rispetto delle normative ambientali e della responsabilità delle imprese per la gestione dei danni ambientali causati dalle loro attività.