Confermata la sanzione a Vinted per pratiche commerciali ingannevoli
Pubblicato il: 4/7/2025
Nel contenzioso, Vinted UAB è affiancata dagli avvocati Francesca Angeloni, Gaia Gelera e Marco Berliri.
Il Consiglio di Stato ha respinto l'appello di Vinted UAB contro la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, confermando la sanzione di 1.500.000 euro inflitta dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) per pratiche commerciali ingannevoli. La vicenda riguarda la diffusione di messaggi pubblicitari da parte di Vinted, società lituana operante come marketplace per la compravendita di abbigliamento e accessori usati, che veicolavano il concetto di "gratuità" delle transazioni sulla piattaforma, omettendo di informare i consumatori sui costi aggiuntivi della "Protezione Acquisti" e delle spese di spedizione.
L'AGCM ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Vinted a seguito di segnalazioni da parte di consumatori e associazioni rappresentative, contestando due pratiche commerciali scorrette: la prima, ingannevole, riguardava la pubblicità della piattaforma come priva di commissioni; la seconda, aggressiva, riguardava la sospensione unilaterale degli account di alcuni clienti. Durante l'istruttoria, Vinted ha presentato memorie e proposte di impegni, che sono state rigettate dall'AGCM.
L'AGCM ha esteso il procedimento, contestando ulteriori condotte scorrette, tra cui l'obbligo per gli acquirenti di acquistare il servizio "Protezione Acquisti". La Commissione Europea ha avviato un'azione comune in base al Regolamento (UE) 2017/2394, coinvolgendo diverse autorità nazionali. L'AGCM ha concluso l'istruttoria, contestando a Vinted la pratica commerciale ingannevole e irrogando la sanzione.
Vinted ha impugnato la delibera dell'AGCM, sostenendo che i messaggi pubblicitari fossero rivolti ai venditori e non ingannevoli, e che le informazioni sui costi aggiuntivi fossero fornite in modo adeguato. Il TAR ha respinto il ricorso, ritenendo che i messaggi pubblicitari fossero ambigui e idonei a indurre in errore il consumatore medio.
Nel suo appello, Vinted ha contestato la sentenza del TAR, sostenendo che le informazioni sui costi aggiuntivi fossero presenti sulla piattaforma e che l'AGCM avesse violato il diritto di difesa. Il Consiglio di Stato ha respinto l'appello, confermando la legittimità della sanzione e ritenendo che le misure proposte da Vinted fossero insufficienti a garantire una completa informazione ai consumatori.
Il Consiglio di Stato ha inoltre respinto le argomentazioni di Vinted riguardo alla disparità di trattamento rispetto ad altri operatori e al mancato coordinamento con l'azione comune europea. La sentenza conferma la necessità di trasparenza e completezza delle informazioni fornite ai consumatori, ribadendo l'importanza di evitare pratiche commerciali ingannevoli. Le spese di lite sono state poste a carico di Vinted.