Il Consiglio di Stato si pronuncia nel contenzioso tra Marcopolo Engineering S.p.A. e il GSE
Pubblicato il: 4/8/2025
Nella vertenza, Marcopolo Engineering S.p.A. è affiancata dagli avvocati Andrea Fantappiè, Giulia Bongiorno e Marco Selvaggi; il GSE S.p.A. è assistito dagli avvocati Aristide Police, Paolo Roberto Molea e Antonio Pugliese.
Il Consiglio di Stato, Sezione Seconda, ha respinto l'appello presentato da Marcopolo Engineering S.p.A. Sistemi Ecologici contro il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) S.p.A.
La vicenda ha avuto inizio nel 2007, quando Marcopolo Engineering ha richiesto al GSE il riconoscimento della qualifica IAFR per un impianto di potenza pari a 2,13 MW, composto da due gruppi di generazione.
Nel 2014, il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha annullato la qualifica IAFR n. 2954 precedentemente riconosciuta a Marcopolo Engineering S.p.A. (MPE) per il proprio impianto situato a Tarano, composto da due gruppi elettrogeni. Contestualmente, il GSE ha richiesto a MPE la restituzione di un importo pari a 5.576.584,14 euro, oltre IVA, a titolo di recupero dei certificati verdi percepiti sulla base della qualifica annullata.
MPE ha immediatamente impugnato il provvedimento dinanzi al TAR del Lazio (ricorso n. 14857/2014). Tuttavia, l’ingente richiesta economica ha avuto gravi ripercussioni sull’azienda, che nel 2016 si è vista costretta a presentare domanda di concordato preventivo in continuità per far fronte alla crisi finanziaria.
Nel 2017, durante il corso del giudizio, il GSE ha annullato in autotutela il proprio provvedimento del 2014, riconfermando la qualifica IAFR per il primo motore dell’impianto, ritenuto conforme a tutti i requisiti autorizzativi. Di conseguenza, la somma da restituire è stata rideterminata in circa 700.000 euro, relativa esclusivamente agli incentivi percepiti per il secondo motore.
Il procedimento giudiziario è quindi proseguito con l’obiettivo di ottenere il riconoscimento della qualifica IAFR anche per il secondo gruppo elettrogeno e il conseguente diritto agli incentivi per entrambi i motori. Inoltre, MPE ha contestato la possibilità per il GSE di procedere a compensazioni con altri crediti.
Il TAR, con sentenza n. 307/2022 del 12 gennaio 2022, ha dichiarato improcedibile il ricorso principale, in quanto il provvedimento impugnato era stato annullato in autotutela. Ha però respinto i motivi aggiunti, rideterminando il credito complessivo del GSE – comprensivo di capitale e interessi – in circa 280.000 euro.
MPE ha successivamente proposto appello (n.r.g. 3407/2022), ma il Consiglio di Stato, con sentenza n. 2592/2025 del 28 marzo 2025, ha respinto il ricorso, confermando la decisione del TAR.