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Il Consiglio di Stato sconfessa il TAR: niente culto nell'immobile di Monfalcone


Pubblicato il: 4/7/2025

L'Avvocato Teresa Billiani ha affiancato il Comune di Monfalcone, mentre gli Avvocati Vincenzo Latorraca e Michela Luraghi hanno assistito i centri culturali islamici Baitus Salat e Darus Salaam.

Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 02823/2025, ha accolto l'appello del Comune di Monfalcone contro la decisione del Tribunale amministrativo regionale per il Friuli Venezia Giulia che aveva annullato il divieto di uso di un immobile di proprietà del Circolo culturale islamico Baitus Salat.

La vicenda trae origine dalla presentazione, da parte del Circolo, di una segnalazione certificata di inizio attività (s.c.i.a.) per la ristrutturazione edilizia e il cambio di destinazione d'uso dell'immobile abusivamente destinato a luogo di riunione e culto isalmico.

Il Comune aveva successivamente vietato l'uso dell'immobile, rilevando la mancanza di agibilità e la presenza di numerose persone estranee all'interno del compendio, considerato un cantiere edile sospeso.

Il Tribunale amministrativo regionale aveva accolto il ricorso del Circolo, ritenendo ingiustificato il divieto di uso dell'area esterna, utilizzata anche per l'esercizio delle libertà di riunione, associazione e culto. Tuttavia, il Consiglio di Stato ha riformato tale decisione, sottolineando l'importanza del requisito dell'agibilità, che riguarda tanto gli edifici quanto le aree pertinenziali. La sentenza ha evidenziato che l'agibilità è volta a tutelare la sicurezza e la salubrità degli ambienti, e la sua assenza impedisce l'uso dell'immobile.

Inoltre, il Consiglio di Stato ha ritenuto fondate le censure del Comune riguardanti la presenza del cantiere, rilevando che l'area esterna era recintata, delimitata e utilizzata per depositare materiali di lavorazione. La decisione ha confermato che il divieto di eseguire i lavori non comporta automaticamente la conclusione del cantiere, che può essere ripreso una volta risolte le criticità individuate dall'amministrazione.

La sentenza del Consiglio di Stato rappresenta un importante precedente in materia di uso degli immobili per il culto, ribadendo la necessità di rispettare i requisiti di agibilità e sicurezza, nonché le normative urbanistiche ed edilizie. La decisione sottolinea anche l'importanza della leale collaborazione tra le amministrazioni e le confessioni religiose, nel rispetto dei principi costituzionali di libertà religiosa e pari dignità sociale.