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Il Consiglio di Stato respinge l'appello del Consiglio Nazionale Forense: confermati gli obblighi di comunicazione CIG e versamento contributo ANAC per i servizi legali


Pubblicato il: 4/7/2025

Nel contenzioso, il Consiglio Nazionale Forense è affiancato dagli avvocati Giuseppe Morbidelli e Fabio Cintioli.

Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 02776/2025, ha respinto l'appello del Consiglio Nazionale Forense contro la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio che aveva confermato gli obblighi di comunicazione del Codice Identificativo Gara (CIG) e di versamento del contributo in favore di ANAC per i servizi legali offerti da avvocati del libero foro in favore di pubbliche amministrazioni.

Il Consiglio di Stato ha ritenuto infondati i motivi di appello presentati dal Consiglio Nazionale Forense, confermando che i servizi legali sono da considerare alla stregua di "appalti pubblici" e che, sebbene esclusi dagli obblighi di evidenza pubblica, sono comunque soggetti alla vigilanza di ANAC. La sentenza ha evidenziato che la comunicazione CIG è necessaria per il monitoraggio dei flussi finanziari e che il versamento del contributo ANAC è giustificato dalla necessità di garantire la vigilanza sui contratti pubblici, inclusi quelli esclusi.

In particolare, il Consiglio di Stato ha respinto le argomentazioni riguardanti la presunta estraneità dei contratti di prestazione d'opera professionale alla disciplina del codice dei contratti pubblici, la violazione del principio di gold plating, la mancanza di una chiara base normativa per gli adempimenti richiesti e la violazione della procedura specificamente contemplata dall'art. 1, comma 65, della legge n. 266 del 2005. La sentenza ha confermato che i servizi legali sono soggetti alla vigilanza di ANAC e che il versamento del contributo è legittimo.

Il Consiglio di Stato ha inoltre respinto la richiesta di rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia dell'Unione Europea, rilevando che il nuovo codice dei contratti ha già escluso i servizi legali dalle procedure di evidenza pubblica, come previsto dalla direttiva 2014/24/UE.

La decisione del Consiglio di Stato rappresenta un importante precedente in materia di appalti pubblici e vigilanza ANAC, ribadendo la necessità di garantire la trasparenza e la correttezza dei contratti pubblici, inclusi quelli esclusi dagli obblighi di evidenza pubblica. Il Consiglio Nazionale Forense è stato condannato alla rifusione delle spese di lite, pari a 3.000 euro.