Poste Italiane vince il contenzioso contro l'AGCM: annullata la sanzione per pubblicità ingannevole
Pubblicato il: 4/18/2025
Nel contenzioso, Poste Italiane S.p.A. è affiancata dagli avvocati Piero Fattori e Antonio Lirosi.
Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 02904/2025, ha accolto il ricorso di Poste Italiane S.p.A. contro l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), annullando la sanzione amministrativa di € 540.000 per pubblicità ingannevole relativa al prodotto "Libretto Smart". La decisione si basa sulla mancata acquisizione del parere dell'Autorità di settore competente, la Consob, durante la fase istruttoria del procedimento.
La vicenda ha avuto inizio con il provvedimento dell'AGCM del 2 dicembre 2015, che aveva vietato la diffusione di messaggi pubblicitari relativi al "Libretto Smart" di Poste Italiane, ritenuti ingannevoli ai sensi degli artt. 20, 21 e 22 del codice del consumo. Poste Italiane aveva impugnato tale provvedimento dinanzi al Tar per il Lazio, che aveva respinto il ricorso con sentenza del 3 agosto 2022. Successivamente, il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 6077 del 9 luglio 2024, aveva accolto l'appello di Poste Italiane, annullando la delibera dell'AGCM per il mancato coinvolgimento della Consob.
Nonostante l'annullamento, l'AGCM aveva riaperto il procedimento il 17 settembre 2024, richiedendo il parere alla Consob. Poste Italiane ha quindi presentato un nuovo ricorso per l'ottemperanza della sentenza n. 6077 del 2024, sostenendo che la riapertura del procedimento configurasse una violazione del dictum del giudice amministrativo e del termine di prescrizione quinquennale.
Il Consiglio di Stato ha ritenuto che il provvedimento di riapertura del procedimento adottato dall'AGCM fosse legittimo, avendo eliminato il vizio procedimentale rilevato nella sentenza n. 6077 del 2024. Tuttavia, ha respinto la domanda di nullità proposta da Poste Italiane, disponendo la conversione dell'azione per la riassunzione del giudizio innanzi al Tar per il Lazio.
In conclusione, la sentenza n. 02904/2025 del Consiglio di Stato ha stabilito che il nuovo provvedimento dell'AGCM non costituisce violazione o elusione del giudicato, mentre le doglianze proposte da Poste Italiane possono essere esaminate in sede di cognizione. Le spese del giudizio sono state compensate tra le parti costituite.