Flexsolight vince il ricorso contro l'Agenzia delle Entrate: confermata la definizione agevolata
Pubblicato il: 3/3/2025
Nel contenzioso, Flexsolight S.r.l. è affiancata dagli avvocati Stefano Betti e Paolo Panariti.
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 4613/2025, ha accolto il ricorso di Flexsolight S.r.l. contro il diniego di definizione agevolata emesso dall'Agenzia delle Entrate. La decisione si basa sulla corretta applicazione delle norme relative alla definizione agevolata delle controversie tributarie, stabilendo che gli importi versati per la definizione delle sanzioni devono essere considerati nel calcolo delle somme dovute.
La vicenda ha avuto inizio con un avviso di accertamento emesso dall'Agenzia delle Entrate, contestando la deducibilità delle perdite su crediti per l'anno d'imposta 2014. Flexsolight aveva presentato domanda di definizione agevolata ai sensi della legge n. 197 del 2022, sostenendo di aver già versato l'importo necessario per la definizione delle sanzioni. Tuttavia, l'Agenzia delle Entrate aveva negato la definizione agevolata, ritenendo che l'importo versato fosse inferiore al dovuto.
La Corte di Cassazione ha stabilito che gli importi versati per la definizione delle sanzioni ai sensi dell'art. 17 del d.lgs. n. 472 del 1997 devono essere considerati nel calcolo delle somme dovute per la definizione agevolata, in quanto rientrano tra gli importi versati "a qualsiasi titolo in pendenza di giudizio". La Corte ha quindi accolto il ricorso di Flexsolight, revocato il decreto di estinzione del processo e dichiarato estinto il processo per intervenuta definizione agevolata.
In conclusione, la sentenza n. 4613/2025 della Corte di Cassazione ha confermato la legittimità della definizione agevolata richiesta da Flexsolight S.r.l., ribadendo che gli importi versati per la definizione delle sanzioni devono essere considerati nel calcolo delle somme dovute. Le spese del giudizio relativo al diniego di definizione agevolata sono state poste a carico dell'Agenzia delle Entrate.