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Respinto il ricorso di Lush Italia S.r.l. per la verifica di un presunto superamento dei limiti di rumorosità stabiliti dalla normativa in materia di inquinamento acustico


Pubblicato il: 4/24/2025

Nell'operazione, gli avvocati Francesco Paolo Francica e Roberta Valentini hanno affiancato Lush Italia S.r.l.; l'avvocato Fabio Liparota ha assistito l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio.

Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 03012/2025, ha respinto l'appello proposto da Lush Italia S.r.l. contro ARPA Lazio e Roma Capitale. La vicenda riguarda le misurazioni fonometriche effettuate da ARPA Lazio presso l'esercizio commerciale di Lush Italia in Via del Corso, Roma, che hanno rilevato il superamento dei limiti di immissione acustica.

Lush Italia aveva impugnato vari atti del procedimento, sostenendo che le misurazioni fossero state effettuate in modo errato e che gli impianti fossero conformi alla normativa sull'inquinamento acustico. Il TAR per il Lazio aveva respinto il ricorso, dichiarando inammissibile la domanda di annullamento delle note impugnate e infondato il capo di domanda volto ad accertare il diritto di accesso.

Il Consiglio di Stato ha confermato la decisione del TAR, rilevando che la nota del 12 febbraio 2020 di Roma Capitale, che comunicava gli esiti delle misurazioni fonometriche, era un atto endo-procedimentale e non lesivo degli interessi di Lush Italia. La nota non conteneva un ordine vincolante, ma era funzionale al contraddittorio con il privato e propedeutica alla conclusione della fase istruttoria del procedimento.

In conclusione, il Consiglio di Stato ha respinto l'appello di Lush Italia S.r.l., confermando la legittimità delle misurazioni fonometriche effettuate da ARPA Lazio e la correttezza dell'azione amministrativa di Roma Capitale. Le spese di lite sono state compensate tra le parti.