La Corte di Cassazione conferma il diniego di rimborso IVA per Banca Nazionale del Lavoro S.p.A.
Pubblicato il: 4/7/2025
Nel contenzioso, Banca Nazionale del Lavoro S.p.A. è affiancata dagli avvocati Guglielmo Fransoni e Rossella Suraci.
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8820 del 2025, ha rigettato il ricorso di Banca Nazionale del Lavoro S.p.A. contro l'Agenzia delle Entrate, confermando il diniego di rimborso dell'IVA indebitamente versata per le annualità 2017/2018. La vicenda ha avuto origine dalla richiesta di rimborso presentata dalla banca, sostenendo che gli Oneri Generali afferenti al Sistema Elettrico (OGdSE) erano stati erroneamente inclusi nella base imponibile ai fini IVA dai fornitori di energia elettrica.
La Commissione tributaria provinciale di Roma aveva accolto il ricorso della banca, ma la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Lazio aveva riformato la decisione, ritenendo che la banca, in qualità di cessionaria dell'energia, non fosse legittimata a richiedere il rimborso direttamente all'Agenzia delle Entrate. La Corte di Cassazione ha confermato questa interpretazione, affermando che solo il cedente o prestatore è legittimato a richiedere il rimborso dell'IVA indebitamente versata, salvo casi eccezionali di impossibilità o eccessiva difficoltà.
La Corte di Cassazione ha inoltre respinto la richiesta della banca di rimettere la questione alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, ritenendo che la questione fosse già stata ampiamente esaminata e risolta dalla giurisprudenza unionale.
In conclusione, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di Banca Nazionale del Lavoro S.p.A., confermando il diniego di rimborso dell'IVA e compensando le spese processuali.