Respinto l'appello di Cirsa Italia e confermata la legittimità del prelievo forzoso
Pubblicato il: 5/8/2025
Nella vertenza, gli avvocati Carmelo Barreca e Federico Tedeschini hanno affiancato Cirsa Italia s.p.a. Gli avvocati Gino Giuliano e Carlo Rienzi hanno rappresentato il Codacons.
Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 03434/2025, ha respinto l'appello proposto da Cirsa Italia s.p.a. contro la sentenza del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio n. 8204 del 2019. La controversia riguardava il decreto n. 388 del 15 gennaio 2015, con cui l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli aveva disposto un prelievo forzoso di 500 milioni di euro su base annua a carico dei concessionari e degli operatori della filiera del gioco lecito mediante apparecchi di cui all'art. 110, comma 6, del T.U.L.P.S.
Cirsa Italia s.p.a. aveva impugnato il decreto, sostenendo la sua illegittimità costituzionale e lamentando vari vizi di legittimità propri del provvedimento. Il TAR Lazio aveva rigettato il ricorso, dichiarando in parte improcedibile e compensando le spese di lite.
Il Consiglio di Stato ha confermato la legittimità del prelievo, ritenendo che la misura non violasse il principio di proporzionalità né il legittimo affidamento dei concessionari. La Corte di Giustizia dell'Unione Europea aveva già chiarito che il prelievo non determinava una discriminazione tra i concessionari del settore dei giochi praticati mediante apparecchi da gioco.
La sentenza del Consiglio di Stato ribadisce che il prelievo forzoso, limitato al solo anno 2015, è legittimo e proporzionato, e che il criterio di riparto basato sul numero di apparecchi riferibili a ciascun concessionario è ragionevole e non arbitrario.