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Il Consiglio di Stato conferma il vincolo paesaggistico: il Ministero della Cultura vince il contenzioso contro Sviluppo Cotorossi S.p.A.


Pubblicato il: 5/13/2025

Nel contenzioso, gli avvocati Bruno Barel, Silvano Ciscato e Andrea Faresin hanno affiancato Sviluppo Cotorossi S.p.A.

Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 03577/2025, ha respinto l'appello proposto da Sviluppo Cotorossi S.p.A. contro il Ministero della Cultura, confermando il vincolo paesaggistico imposto su un'ampia area del Comune di Vicenza. La decisione, che riforma la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto n. 00502/2023, rappresenta un'importante affermazione del principio di tutela del patrimonio culturale e paesaggistico.

La vicenda trae origine dal decreto del Presidente della Commissione regionale per il patrimonio culturale presso il Segretariato regionale del Ministero della Cultura per il Veneto del 23 marzo 2021, che dichiarava di notevole interesse pubblico l'area del Monte Berico e della Riviera Berica settentrionale in comune di Vicenza. Tale decreto, adottato ai sensi degli articoli 136, comma 1, lettere c) e d), 138, comma 3, e 141 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, ha imposto un vincolo paesaggistico su una vasta area, inclusa quella di proprietà della società ricorrente.

Sviluppo Cotorossi S.p.A. aveva impugnato il decreto, sostenendo che l'area in questione non presentava le caratteristiche di pregio paesaggistico richieste dalla normativa e che il vincolo avrebbe impedito la realizzazione di parte del Programma Integrato di Riqualificazione Urbanistica, Edilizia ed Ambientale (P.I.R.U.E.A.) "Cotorossi". In particolare, la società contestava la classificazione dell'area come "spazio agrario" e la conseguente inedificabilità, nonostante le precedenti autorizzazioni paesaggistiche rilasciate per la realizzazione delle opere previste dal P.I.R.U.E.A.

Il Consiglio di Stato ha rigettato tutti i motivi di appello proposti da Sviluppo Cotorossi S.p.A., confermando la legittimità del vincolo paesaggistico imposto dal Ministero della Cultura. In particolare, la sentenza ha sottolineato che il potere ministeriale di dichiarare il notevole interesse pubblico di un'area non costituisce un potere straordinario o eccezionale, ma rappresenta la manifestazione della competenza costituzionale dello Stato di riconoscere e tutelare i beni del patrimonio culturale. La Corte Costituzionale, nella sentenza n. 164/2021, ha chiarito che tale potestà ministeriale è coerente con il disegno costituzionale e non viola il principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni.

Il Consiglio di Stato ha inoltre rilevato che la motivazione del decreto di vincolo è adeguata e coerente con le caratteristiche dell'area, che presenta vestigia storiche e emergenze architettoniche di pregio, tra cui la villa palladiana "Capra Valmarana", detta La Rotonda. La scelta di includere l'area nel perimetro vincolato è stata ritenuta ragionevole e proporzionata, considerando la sua prossimità al centro storico di Vicenza, patrimonio Unesco, e al contesto delle ville palladiane.

In conclusione, la sentenza del Consiglio di Stato rappresenta un'importante conferma della tutela del patrimonio culturale e paesaggistico, ribadendo la legittimità del vincolo imposto dal Ministero della Cultura e respingendo le contestazioni sollevate da Sviluppo Cotorossi S.p.A. Le spese di lite sono state poste a carico dell'appellante, quantificate in euro 4.000, oltre accessori di legge.