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CSI Consorzio Servizi Integrati prevale nel contenzioso contro C.M. Service S.r.l.


Pubblicato il: 5/15/2025

Nel contenzioso, C.M. Service S.r.l. è affiancata dagli avvocati Gabriele Tricamo, Marco Orlando e Matteo Valente; Azienda Sanitaria Locale Napoli 1 Centro è assistita dagli avvocati Giuseppe Ceceri e Antonio Nardone; CSI – Consorzio Servizi Integrati è difeso dagli avvocati Domenico Gentile e Maria Lucia Civello.

Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 03642/2025, ha respinto l'appello proposto da C.M. Service S.r.l. contro l'Azienda Sanitaria Locale Napoli 1 Centro e CSI Consorzio Servizi Integrati, confermando la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania (Sezione Quinta) n. 4826/2024. La vicenda ha origine dalla gara indetta dall'ASL Napoli 1 Centro per l'affidamento del servizio di pulizia e sanificazione delle proprie strutture ospedaliere e territoriali, aggiudicata inizialmente a C.M. Service S.r.l. come capogruppo del R.T.I. con il Consorzio Meridionale Servizi S.r.l. Tuttavia, con la sentenza n. 2309/2022, il Consiglio di Stato ha annullato gli atti della procedura di gara, dichiarando inefficace il contratto d'appalto.

A seguito dell'annullamento, l'ASL Napoli 1 Centro ha affidato il servizio tramite la Convenzione Consip al CSI Consorzio Servizi Integrati. C.M. Service S.r.l. ha contestato la decisione, sostenendo che i coefficienti di rischio dei locali oggetto del servizio fossero stati modificati, influenzando la remunerazione del servizio. L'istanza di accesso agli atti presentata da C.M. Service S.r.l. è stata rigettata dall'ASL, portando la società a ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, che ha respinto il ricorso.

Il Consiglio di Stato ha confermato la decisione del T.A.R., rilevando che C.M. Service S.r.l. non aveva un interesse diretto, concreto e attuale rispetto alla documentazione richiesta, non essendo il gestore uscente del medesimo servizio. Inoltre, la domanda di accesso è stata considerata generica e priva di strumentalità rispetto all'interesse difensivo prospettato. La sentenza ha concluso che l'istanza di accesso di C.M. Service S.r.l. mirava a un controllo generalizzato dell'attività amministrativa, senza un reale nesso con la futura azione giudiziale.

In definitiva, il Consiglio di Stato ha respinto l'appello di C.M. Service S.r.l., confermando la legittimità dell'affidamento del servizio al CSI Consorzio Servizi Integrati e compensando le spese di giudizio tra le parti.