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Iliad vince il contenzioso contro il Comune di Lurate Caccivio: il Consiglio di Stato annulla il diniego


Pubblicato il: 5/27/2025

L'avvocato Massimo Di Marco ha affiancato il Comune di Lurate Caccivio, l'avvocato Filippo Pacciani ha assistito Iliad Italia S.p.A., l'avvocato Tommaso Matteo Ferrario ha rappresentato PTI Italia S.p.A.

Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 04075/2025, ha rigettato l'appello del Comune di Lurate Caccivio contro Iliad Italia S.p.A., confermando la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia che aveva annullato il diniego del Comune relativo alla richiesta di autorizzazione per la realizzazione di una stazione radio base per rete di telefonia mobile.

La vicenda ha avuto origine dal provvedimento di diniego emesso dal Comune il 19 maggio 2021, motivato dalla non conformità dell'opera alla pianificazione degli impianti di telecomunicazione del Comune. Iliad Italia S.p.A. ha impugnato il diniego davanti al T.A.R. per la Lombardia, sostenendo l'illegittimità del provvedimento e della delibera consiliare che introduceva un divieto generalizzato all'installazione di impianti di telefonia mobile.

Il T.A.R. ha accolto il ricorso di Iliad, rilevando che la disciplina comunale si sostanziava in un divieto generalizzato di installazione, in contrasto con il quadro normativo primario e con la giurisprudenza consolidata. In particolare, il T.A.R. ha evidenziato che le Regioni e i Comuni non possono rendere impossibile la realizzazione di una rete completa di infrastrutture per le telecomunicazioni, trasformando i criteri di individuazione in limiti alla localizzazione. Il Comune di Lurate Caccivio ha interposto appello contro la sentenza del T.A.R., sostenendo che la pianificazione comunale rispettava la normativa vigente e che le aree individuate erano sufficienti a garantire la copertura del segnale per l'intero territorio comunale.

Il Consiglio di Stato ha rigettato l'appello del Comune, confermando la decisione del T.A.R. e ritenendo illegittime le norme comunali che individuano puntuali e ristrette aree per la localizzazione degli impianti, escludendo di fatto la collocazione sulle restanti zone del territorio comunale. Il Consiglio di Stato ha sottolineato che la normativa vigente consente ai Comuni di adottare criteri localizzativi in negativo, ma non di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio. Inoltre, ha evidenziato che il diniego del Comune non forniva alcuna motivazione riconducibile alla tutela del paesaggio o alla presenza di siti sensibili, rendendo il provvedimento illegittimo.

In conclusione, il Consiglio di Stato ha confermato l'illegittimità del diniego del Comune di Lurate Caccivio, ribadendo che la pianificazione comunale non può introdurre divieti generalizzati alla localizzazione degli impianti di telefonia mobile, in contrasto con la normativa vigente e con la giurisprudenza consolidata.