Il CdS conferma la decisione del T.A.R. per la Basilicata a favore delle associazioni ambientaliste
Pubblicato il: 5/26/2025
L'Avvocato Alberto Maria Bruni ha affiancato la Federazione Italiana della Caccia. L'Avvocato Maurizio Balletta ha assistito la Lega Italiana Protezione Uccelli (L.I.P.U.) ODV, WWF Italia E.T.S. e LNDC - Animal Protection APS.
Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 04077/2025, ha dichiarato improcedibile il ricorso in appello presentato dalla Federazione Italiana della Caccia contro la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Basilicata (n. 473/2024). La decisione del T.A.R. aveva parzialmente accolto il ricorso delle associazioni ambientaliste Lega Italiana Protezione Uccelli (L.I.P.U.) ODV, WWF Italia E.T.S. e LNDC - Animal Protection APS, annullando alcune disposizioni del calendario venatorio regionale per la stagione 2024/2025.
La vicenda trae origine dalla delibera della Giunta Regionale della Basilicata n. 433 dell'1 agosto 2024, che approvava il calendario venatorio per la stagione 2024/2025. Le associazioni ambientaliste avevano impugnato tale delibera, contestando in particolare le disposizioni relative alla caccia alla tortora e ai turdidi. Il T.A.R. per la Basilicata aveva dichiarato improcedibile il ricorso relativo alla caccia alla tortora, poiché la previsione aveva esaurito la sua efficacia, ma aveva accolto il ricorso riguardante la caccia ai turdidi, annullando la parte del calendario che estendeva il periodo di caccia fino al 30 gennaio 2025, anziché fino al 9 gennaio 2025 come suggerito dall'ISPRA.
La Federazione Italiana della Caccia aveva impugnato la sentenza del T.A.R., sostenendo l'inammissibilità del ricorso e contestando la motivazione della decisione. Tuttavia, nel corso del procedimento di appello, la Federazione ha dichiarato di non avere più interesse alla decisione del ricorso, poiché il calendario venatorio 2024/2025 aveva perso efficacia il 30 gennaio 2025. Inoltre, la Commissione Europea aveva aggiornato i Key Concepts italiani, confermando la legittimità della scelta della Regione Basilicata di fissare la chiusura della caccia ai turdidi alla fine di gennaio 2025.
Il Consiglio di Stato ha quindi dichiarato improcedibile il ricorso in appello per sopravvenuta carenza di interesse, confermando la sentenza del T.A.R. per la Basilicata e compensando le spese di lite tra le parti. La decisione sottolinea l'importanza del principio di precauzione e della conformità alle direttive europee in materia di tutela della fauna selvatica.