Notizie

MF - I ranking di Class Editori | Best of

Il Consiglio di Stato conferma il vincolo culturale sulla raccolta di disegni automobilistici: respinto l’appello di Acampora e Aste Bolaffi


Pubblicato il: 6/5/2025

Gli avvocati Gianluigi Pellegrino, Claudio Vivani e Simone Abellonio hanno assistito Gioacchino Acampora e Aste Bolaffi S.p.A.

Con sentenza n. 4338/2025, pubblicata il 20 maggio 2025, il Consiglio di Stato, Sezione Sesta, ha respinto l’appello proposto da Gioacchino Acampora e Aste Bolaffi S.p.A. contro la sentenza del TAR Piemonte n. 577/2023, confermando, con diversa motivazione, la legittimità del decreto n. 1/2020 con cui la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Piemonte e della Valle d’Aosta ha dichiarato di interesse storico particolarmente importante la “Raccolta del design di automobili del XX secolo”, composta da 54 lotti di disegni.

La controversia verteva sulla qualificazione della raccolta come “complesso archivistico” e sulla legittimità del vincolo culturale apposto. Gli appellanti sostenevano che i disegni non costituissero un archivio in senso tecnico, ma una collezione privata priva del nesso logico e necessario che caratterizza un archivio. Contestavano inoltre la genericità della motivazione del provvedimento e l’assenza di un interesse culturale effettivo, evidenziando che i disegni erano già noti, non rari, e non avevano suscitato interesse da parte di musei specializzati.

Il Consiglio di Stato ha riconosciuto che i disegni non costituiscono un archivio in senso stretto, ma una raccolta, frutto di una selezione volontaria ispirata dall’interesse personale del proprietario. Tuttavia, ha ritenuto che ciò non escluda la possibilità di sottoporre la raccolta a tutela ai sensi dell’art. 10, comma 3, lett. a) o d), del Codice dei beni culturali (D.Lgs. n. 42/2004), in quanto universalità di cose mobili appartenenti a un unico soggetto.

Il Collegio ha ritenuto legittima la valutazione della Soprintendenza, che ha motivato il vincolo sulla base del valore storico della raccolta, capace di documentare l’evoluzione del car design nella seconda metà del Novecento, il lavoro di stilisti e carrozzieri, e il gusto estetico applicato alla produzione industriale. Ha inoltre escluso che la mancata risposta puntuale alle osservazioni presentate da Aste Bolaffi costituisse vizio di motivazione, trattandosi di rilievi non idonei a incidere sull’esito del procedimento.

In conclusione, il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza di primo grado, respingendo l’appello e condannando gli appellanti al pagamento delle spese processuali in favore del Ministero della Cultura, liquidate in euro 4.000,00.