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Il Consiglio di Stato respinge il ricorso di Duferco e DP Consulting: legittima la scelta dell’Autorità Portuale sul progetto Venis Cruise


Pubblicato il: 6/10/2025

Gli avvocati Enrica Croci e Francesco Turrini Dertenois hanno assistito le società Duferco Italia Holding S.p.A. e DP Consulting S.r.l. Gli avvocati Massimiliano Lombardo e Stefano Zunarelli hanno rappresentato l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale.

Con sentenza n. 04525/2025, pubblicata il 23 maggio 2025, il Consiglio di Stato, Sezione Quinta, ha respinto il ricorso per ottemperanza proposto dalle società Duferco Italia Holding S.p.A. e DP Consulting S.r.l., volto a ottenere l’inclusione del progetto “Venis Cruise 2.0” tra gli “studi esistenti” rilevanti ai fini del concorso di idee indetto dall’Autorità Portuale per la realizzazione di punti di attracco fuori dalle acque protette della Laguna di Venezia, ai sensi dell’art. 3 del d.l. 1 aprile 2021, n. 45.

Le società ricorrenti lamentavano che l’Autorità Portuale non avesse dato piena esecuzione alla sentenza del Consiglio di Stato n. 8181/2023, la quale aveva annullato gli atti di gara nella parte in cui definivano le “acque protette” come coincidenti con l’intera conterminazione lagunare, escludendo così la possibilità di partecipazione del progetto Venis Cruise. Secondo le ricorrenti, la sentenza imponeva anche l’inclusione del loro progetto tra gli “studi esistenti” da considerare nella procedura.

Il Consiglio di Stato ha tuttavia chiarito che il giudicato derivante dalla sentenza n. 8181/2023 imponeva esclusivamente la riapertura dei termini del concorso di idee, emendato dalla definizione invalida di “acque protette”, e la possibilità per le società di presentare il proprio progetto. L’Autorità Portuale ha adempiuto a tale obbligo, modificando il disciplinare di gara e fissando un nuovo termine per la presentazione delle proposte, consentendo così la partecipazione del progetto Venis Cruise 2.0.

Il Collegio ha inoltre precisato che la sentenza ottemperanda non imponeva l’inserimento automatico del progetto tra gli “studi esistenti” a disposizione dell’Autorità, trattandosi di una valutazione rimessa alla discrezionalità tecnica dell’Amministrazione. La partecipazione al concorso è stata garantita, ma l’inclusione tra gli studi ufficiali richiede una previa valutazione di conformità agli interessi pubblici, che nel caso di specie non è ancora avvenuta, anche in considerazione del fatto che il procedimento di VIA relativo al progetto non risulta concluso.

In conclusione, il Consiglio di Stato ha ritenuto che l’Autorità Portuale abbia correttamente ottemperato alla sentenza n. 8181/2023, respingendo il ricorso e compensando integralmente le spese di lite tra le parti, in considerazione della complessità della vicenda.