Tribunale di Catania si esprime su un appalto pubblico riguardante la realizzazione del sistema di telecontrollo lungo la Ferrovia Circumetnea
Pubblicato il: 7/21/2025
Comelli Vacca vince dinanzi al Tribunale di Catania un complesso contenzioso in relazione ad un appalto pubblico riguardante la realizzazione del sistema di telecontrollo lungo la Ferrovia Circumetnea.
La Quarta Sezione Civile del Tribunale di Catania, con sentenza del 9 maggio 2025 n. 2489/2025, ha accolto parzialmente le domande risarcitorie proposte dalla IMET s.p.a. in fallimento, nell’occasione difesa dall’avv. Augusto Vacca, cofondatore di Comelli Vacca Studio Legale Tributario, nonché dalla senior associate avv. Silvia Sulli, contro la Gestione Governativa della Ferrovia Circumetnea del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Il contenzioso, durato molti anni, era sorto in conseguenza del mancato pagamento del prezzo aggiuntivo richiesto dalla IMET s.p.a. a fronte di alcuni lavori, imprevisti all’origine, eseguiti in relazione ad un appalto pubblico del valore originario di circa 3 milioni di euro, affidatogli nel 2002 per la realizzazione del sistema di telecontrollo lungo l’intera tratta a scartamento ridotto (950 mm) della Ferrovia Circumetnea, compresa tra le stazioni di Catania Borgo e Riposto.
L’esecuzione dell’appalto era stata, infatti, connotata dalla necessità per l’appaltatrice di ripristinare più volte i cavi per il telecontrollo, a causa di continui furti del rame da cui i medesimi erano costituiti commessi ad opera di ignoti.
Tuttavia, per la stazione appaltante le prestazioni extracontrattuali non legittimavano alcuna richiesta di prezzo aggiuntivo, in quanto le maggiori prestazioni resesi necessarie erano imputabili alla responsabilità dell’appaltatrice e, in particolare, erano dovute alla non corretta custodia dell’infrastruttura, che avrebbe dovuto essere da questa assicurata sino al collaudo dei lavori.
Il Tribunale di Catania, con il conforto di lunghe ed articolate operazioni peritali, ha invece riconosciuto il parziale inadempimento della Gestione Governativa, condannando il Ministero a risarcire alla IMET una parte del prezzo aggiuntivo preteso.
Il caso offre interessanti spunti di riflessione sulle modalità di iscrizione delle riserve in contabilità nel corso di un appalto pubblico e sulle possibili tutele dell’appaltatore rispetto all’anomalo andamento dei lavori.

