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Il Comune di Bologna ottiene l'improcedibilità sulla variante urbanistica nell'Ambito Savena


Pubblicato il: 8/8/2025

Gli avvocati Antonella Trentini e Caterina Siciliano hanno assistito il Comune di Bologna. Gli avvocati Federico Gualandi e Francesca Minotti hanno rappresentato CPI Torrenova s.p.a. e Galaxy s.r.l. in liquidazione.

Il Consiglio di Stato, Sezione Quarta, si è pronunciato sull’appello numero 6213 del 2024, promosso dal Comune di Bologna contro le società CPI Torrenova s.p.a. (già Galotti s.p.a.) e Galaxy s.r.l. in liquidazione.

La controversia trae origine dalla delibera della Giunta comunale P.G. n. 254732/2018 del 19 giugno 2018, relativa all’adeguamento della pianificazione urbanistica comunale alle disposizioni della legge regionale Emilia Romagna n. 24/2017, e dal mancato inserimento nei nuovi piani operativi delle aree di proprietà delle società ricorrenti, situate nel sub-ambito est dell’Ambito n. 148-Savena.

La vicenda nasce dal ricorso presentato davanti al TAR Emilia Romagna da Galotti s.p.a. e Galaxy s.r.l., che hanno lamentato la mancata previsione delle loro aree nei piani comunali, contestando la scelta del Comune di non adottare la delibera di indirizzo ex art. 4 della L.R. n. 24/2017 e preferire una variante generale alla pianificazione vigente.

Le società hanno avanzato motivi incentrati su presunte violazioni di legge, dei principi di imparzialità, buon andamento e legittimo affidamento, nonché vizi di istruttoria e motivazione. Il TAR Emilia Romagna, con sentenza n. 419 dell’11 giugno 2024, aveva accolto il ricorso, dichiarando l’incompetenza della Giunta comunale ad adottare atti di indirizzo pianificatorio e facendo salvi ulteriori provvedimenti dell’Amministrazione.

Il Comune di Bologna ha impugnato la sentenza davanti al Consiglio di Stato, articolando cinque motivi di appello, tra cui l’asserita improcedibilità del ricorso di primo grado per sopravvenuta delibera consiliare PG 564194/2019 che, in linea con le precedenti politiche urbanistiche, ha respinto nuovamente l’istanza delle società ricorrenti. Le società appellate si sono costituite ribadendo l’infondatezza dell’appello e hanno riproposto i motivi respinti dal TAR.

Il Consiglio di Stato ha ritenuto che la delibera consiliare sopravvenuta abbia integralmente sostituito quella impugnata dinanzi al TAR, venendo meno l’interesse delle società all’annullamento dell’atto della Giunta del 2018.

Inoltre, la successiva approvazione del Piano Urbanistico Generale del 2021 ha precluso definitivamente, sotto il profilo urbanistico, il conseguimento dello scopo perseguito dalle società. Gli elementi giuridici decisivi hanno riguardato la valutazione dell’interesse attuale all’impugnazione e l’idoneità degli atti sopravvenuti a superare la materia del contendere.

Accogliendo l’appello del Comune di Bologna, il Consiglio di Stato ha dichiarato improcedibile il ricorso introdotto dalle società dinanzi al TAR. Le spese dei due gradi di giudizio sono state compensate, in ragione dell’esito complessivo e della particolarità della vicenda. La decisione non comporta effetti economici diretti tra le parti, ma rimette alle eventuali ulteriori azioni riguardanti i nuovi provvedimenti adottati dall’Amministrazione.