Regione Basilicata prevale sul ricorso di Edison Next Recology sull’autorizzazione ambientale del termovalorizzatore di Melfi
Pubblicato il: 8/14/2025
Gli avvocati Riccardo Montanaro e Angiola Peyrano Pedussia hanno rappresentato Edison Next Recology s.r.l.; l’avvocato Anna Carmen Possidente ha assistito la Regione Basilicata; l’avvocato Gianluigi Pellegrino ha difeso Stellantis Europe s.p.a.
Il Consiglio di Stato, Sezione Quarta, con sentenza n. 6701/2025, ha definitivamente posto fine al contenzioso che vedeva opposta Edison Next Recology s.r.l. alla Regione Basilicata in relazione al rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) del termovalorizzatore Waste to Energy Plant Melfi, sito nella zona industriale San Nicola di Melfi.
Il giudizio, rubricato al n. 510/2025, ha avuto per oggetto diverse prescrizioni imposte dalla Regione all’esito della deliberazione n. 653 del 18 ottobre 2023.
La vicenda trae origine dal rilascio dell’AIA nel 2014 a favore di Edison Next Recology (all’epoca Fenice s.p.a.) per l’impianto di termovalorizzazione di Melfi, successivamente oggetto di istanza di rinnovo e riesame avanzata dalla società. Nel procedimento sono stati coinvolti vari enti e soggetti, tra cui Stellantis Europe s.p.a., ARPAB, ASP Potenza e il Comune di Melfi.
La Regione, nel rinnovare l’autorizzazione, ha imposto a Edison Next Recology specifici obblighi riguardanti il monitoraggio dei reflui, la redazione di un piano di manutenzione, nonché verifiche annuali sull’integrità di una condotta di collegamento dal punto S1 (consegna reflui) all’impianto di trattamento TAR, condotta di proprietà Stellantis. Edison Next Recology ha impugnato davanti al TAR alcune di queste prescrizioni, ritenendo di non essere responsabile delle manutenzioni sulla condotta di proprietà altrui ed eccependo che il monitoraggio dei reflui avrebbe dovuto essere solo temporaneo (campagna di 6 mesi) e non mensile e continuativo.
Inoltre, la società lamentava che alcune prescrizioni sarebbero state emanate in violazione dei rapporti e regolamenti d’utenza esistenti con i gestori degli impianti di depurazione.
Il TAR Basilicata, con sentenza n. 581/2024, aveva respinto il ricorso, compensando le spese. In sede di appello, Edison Next Recology ha insistito sulle proprie argomentazioni, contestando anche l’utilizzo processuale, da parte della Regione, di una relazione amministrativa integrativa depositata su richiesta del TAR. La società ha ribadito che la condotta in questione è di proprietà e gestione esclusiva di Stellantis, e che i rapporti contrattuali interni e la modulazione del monitoraggio dei reflui avrebbero dovuto prevalere sulle prescrizioni imposte dall’AIA.
Il Consiglio di Stato ha tuttavia ritenuto infondate tutte le doglianze della società. In particolare, ha chiarito che l’AIA non rappresenta la mera sommatoria dei pareri espressi dagli enti in conferenza di servizi, ma è un provvedimento autonomo attribuito alla piena discrezionalità dell’autorità competente nel fissare prescrizioni a tutela ambientale, anche più rigorose delle proposte dalle parti. Il monitoraggio mensile imposto dalla Regione su un ampio ventaglio di parametri è conforme al principio di precauzione e trova giustificazione nella accertata contaminazione del sito. Non è stato riconosciuto alcun automatismo nel richiamo al regolamento d’utenza o ai rapporti privatistici fra operatori.
Analogamente, è stato reputato legittimo l’onere di Edison Next Recology di assicurare il controllo e la manutenzione della condotta tra punto S1 e impianto TAR quale parte integrante dell’impianto.
Il Consiglio di Stato ha quindi respinto l’appello, confermando l’impianto motivazionale della sentenza di primo grado e ribadendo la legittimità e logicità degli obblighi imposti dalla Regione, anche in rapporto al corretto esercizio del termovalorizzatore. Sul piano economico, ha condannato l’appellante Edison Next Recology alla rifusione delle spese in favore delle due parti resistenti costituite (Regione Basilicata e Stellantis Europe s.p.a.) nella misura di 5.000 euro ciascuna, per complessivi 10.000 euro oltre accessori.

