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Friul Helios ottiene l'annullamento del divieto comunale sull'impianto fotovoltaico a Udine


Pubblicato il: 7/31/2025

L’avvocato Cesare Mainardis ha assistito Friul Helios s.r.l. L’avvocato Natalia Paoletti ha rappresentato il Comune di Udine.

Il Consiglio di Stato, Sezione Quarta, si è pronunciato sull’appello n. 4013/2025 proposto da Friul Helios s.r.l. contro il Comune di Udine, per la riforma della sentenza n. 86/2025 del TAR Friuli Venezia Giulia. La controversia riguarda il provvedimento comunale del 24 giugno 2024, che aveva vietato alla società la realizzazione di un impianto fotovoltaico nel Parco comunale del Torre in procedura abilitativa semplificata (PAS), oltre a precedenti comunicazioni dell’ente di febbraio 2024.

All’origine del contenzioso vi è la volontà di Friul Helios s.r.l. di installare un impianto fotovoltaico a terra da 2,0368 MW su terreni agricoli nel parco cittadino. Il Comune di Udine aveva prima comunicato la necessità di seguire la procedura ordinaria di autorizzazione unica e, successivamente, ha emesso ordine di non effettuare l’intervento richiesto in PAS. Le ragioni ostative addotte riguardavano: l’asserita inidoneità dell’area secondo la normativa nazionale sulle fonti rinnovabili, la presunta incompatibilità urbanistica rispetto al PRG locale e la localizzazione del progetto in area a rischio idraulico e in un parco cittadino. Friul Helios ha contestato tali valutazioni dinanzi al TAR e, poi, in appello al Consiglio di Stato dopo la decisione di primo grado negativa.

Il giudizio di primo grado aveva dichiarato inammissibile il ricorso introduttivo e respinto quello per motivi aggiunti, reputando impeditiva la rilevata incompatibilità dell’impianto con le norme tecniche di attuazione del PRG relative al Parco comunale del Torre. Friul Helios ha impugnato questa decisione ed ha riproposto tutte le censure assorbite dal TAR, insistendo sulla prevalenza della normativa nazionale che considera agricole le aree scelte e, pertanto, ammissibili ex lege per impianti FER.

Tra i punti giuridici centrali, il Consiglio di Stato ha analizzato la disciplina sulle procedure autorizzative per gli impianti FER, la portata derogatoria dell’art. 20 d.lgs. 199/2021 che rende idonee le zone agricole per tali installazioni, superando eventuali limitazioni urbanistiche di azzonamento locali. Il Collegio ha ritenuto che le previsioni del PRG di Udine costituivano, nei fatti, norme di azzonamento superate dalla novella statale, e non parametri urbanistico-edilizi ostativi. Quanto all’idoneità dell’area ai sensi delle ultime modifiche legislative, la Corte ha riconosciuto che la PAS era stata presentata prima dell’entrata in vigore della normativa più restrittiva, rendendo quindi applicabile la precedente disciplina più permissiva.

Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello di Friul Helios s.r.l., annullando il provvedimento del Comune di Udine del 24 giugno 2024 nella parte in cui vietava la realizzazione dell’impianto fotovoltaico. L’Amministrazione dovrà eventualmente ripronunciarsi rivalutando in concreto il progetto, in quanto la collocazione in area presuntivamente inidonea richiede sempre una verifica fattuale e motivata da parte dell’ente locale. Sono state compensate tra le parti le spese del doppio grado di giudizio. La decisione consentirà dunque a Friul Helios di proseguire nell’iter realizzativo del proprio impianto, salva un’ulteriore istruttoria comunale che dovrà rispettare i principi affermati in sentenza.