Retina Op Undici ottiene l’improcedibilità sull’impianto di biometano a Latina
Pubblicato il: 8/19/2025
L’avvocato Alessandra Muccitelli ha rappresentato il Comune di Latina. Gli avvocati Flavio Iacovone, Bernardo Giorgio Mattarella, Francesco Sciaudone e Rosaria Arancio hanno assistito Neoagroenergie s.r.l. e Retina Op Undici S.r.l.
Nel giudizio iscritto a ruolo n. 7091/2024, il Consiglio di Stato, Sezione Quarta, si è pronunciato sull’appello proposto dal Comune di Latina contro Neoagroenergie s.r.l. e Retina Op Undici S.r.l., sulla vicenda inerente la realizzazione di un impianto di produzione di biometano agricolo in località Borgo Carso.
La questione ruota attorno all’annullamento in autotutela da parte del Comune di Latina della procedura autorizzativa semplificata per la costruzione dell’impianto, originariamente avviata da Neoagroenergie s.r.l. tramite silenzio assenso.
La vicenda in esame trae origine dall’istanza, presentata da Neoagroenergie s.r.l. il 27 ottobre 2022, per l’autorizzazione alla costruzione di un impianto di produzione di biometano mediante una procedura abilitativa semplificata. In assenza di richieste di integrazione o dinieghi da parte dell’Amministrazione, la società aveva ritenuto formatosi il silenzio assenso, con successiva partecipazione alla procedura pubblica per incentivi all’energia rinnovabile indetta da GSE s.p.a.
Tuttavia, il Comune di Latina, nell’ottobre 2023, aveva richiesto documentazione integrativa, assumendo che il progetto risultasse carente di elaborati tecnici e di alcune autorizzazioni necessarie, e avviava quindi il procedimento di annullamento in autotutela, concluso nel novembre 2023 con l’annullamento della procedura abilitativa.
Contro il provvedimento del Comune, Neoagroenergie s.r.l. aveva proposto ricorso davanti al TAR Lazio, sez. staccata di Latina, che con sentenza n. 502/2024 aveva accolto il ricorso della società, annullando gli atti impugnati e respingendo la richiesta di risarcimento danni.
Il Comune di Latina aveva quindi appellato la sentenza, mentre, nelle more del giudizio, Neoagroenergie cedeva il progetto a Retina Op Undici S.r.l.
Il Consiglio di Stato ha dapprima riconosciuto, in via preliminare, la fondatezza dell’istanza di estromissione di Neoagroenergie dal giudizio, presentata a seguito della cessione del progetto. Venuto meno così l’interesse attuale delle parti alla prosecuzione del processo, il Collegio ha fatto applicazione dell’art. 35 del c.p.a., dichiarando l’improcedibilità dell’appello per sopravvenuta carenza di interesse.
Sul piano giuridico, è risultata decisiva la considerazione che nel processo amministrativo l’interesse a ricorrere deve persistere per tutto il corso del giudizio e che la sopravvenuta cessazione comporta necessariamente la pronuncia di rito sull’improcedibilità.
Il Consiglio di Stato ha quindi dichiarato improcedibile l’appello del Comune di Latina, disponendo l’integrale compensazione delle spese di giudizio fra le parti. Dal dispositivo discende che non vi sono effetti sostanziali o economici in capo alle parti, non essendoci stata una pronuncia nel merito e risultando superato il contendere in ragione della vicenda soggettiva relativa alla titolarità del progetto.

