Consiglio di Stato dichiara improcedibile l'appello di Paguro s.r.l.
Pubblicato il: 9/15/2025
Gli avvocati Harald Massimo Bonura, Francesco Fonderico, Giuliano Fonderico e Gianlorenzo Ioannides hanno assistito Paguro s.r.l.; l’avvocato Claudia Di Troia ha rappresentato la Provincia di Latina; l’avvocato Elisa Caprio ha rappresentato la Regione Lazio.
Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 7261/2025 (RG 1384/2024), si è pronunciato sul ricorso proposto dalla società Paguro s.r.l., assistita dagli avvocati Harald Massimo Bonura, Francesco Fonderico, Giuliano Fonderico e Gianlorenzo Ioannides, avverso la sentenza n. 549/2023 del TAR Lazio sezione staccata di Latina. Le controparti erano la Provincia di Latina, rappresentata dall’avvocato Claudia Di Troia, e la Regione Lazio, rappresentata dall’avvocato Elisa Caprio.
La controversia trovava origine nell’istanza presentata da Paguro s.r.l. il 18 febbraio 2022, con cui la società chiedeva l’inserimento di un terreno di sua proprietà nell’elenco delle aree idonee ad ospitare discariche o siti di stoccaggio rifiuti nel Comune di Aprilia. Il sito in questione, situato in località La Cogna e soggetto a vincoli paesaggistici e ambientali, era stato incluso nel piano regionale delle bonifiche del Lazio. Nonostante la richiesta, la Provincia di Latina ometteva una risposta e la Regione Lazio, intervenendo in via sostitutiva per garantire l’autosufficienza dell’ambito territoriale ottimale, nominava un Commissario che, con decreto del 16 giugno 2022, individuava tre aree idonee tra cui non figurava il terreno di Paguro s.r.l. Contro tale esclusione la società proponeva ricorsi per motivi aggiunti, impugnando anche successivi atti della Provincia.
Nel giudizio di primo grado, il TAR Latina – con sentenze n. 776/2022 e poi n. 549/2023 – aveva dichiarato improcedibile il ricorso introduttivo per sopravvenuto difetto di interesse dopo il decreto del Commissario regionale e inammissibili i due ricorsi per motivi aggiunti, per difetto di interesse e per la natura non lesiva degli atti impugnati. Paguro s.r.l. proponeva appello, sostenendo che permangono un interesse legittimo all’inserimento del sito tra le aree idonee e la sussistenza di vizi di legittimità nei provvedimenti amministrativi gravati.
Nel corso del giudizio di appello, la Provincia di Latina ha evidenziato che, con sentenza n. 12/2024 del TAR, erano stati annullati sia il decreto commissariale che il successivo decreto provinciale riguardante l’individuazione dei siti e l’aggiornamento del piano rifiuti, ciò che avrebbe determinato la sopravvenuta carenza di interesse all’esame dell’appello.
Sul piano giuridico, la decisione del Consiglio di Stato si è fondata sulla constatazione che gli atti impugnati erano stati annullati da una sentenza passata in giudicato del TAR, circostanza che ha fatto venir meno qualsiasi interesse concreto e attuale di Paguro s.r.l. alla decisione sull’appello.
Il Consiglio di Stato ha quindi dichiarato improcedibile il ricorso in appello per sopravvenuto difetto di interesse, disponendo la compensazione delle spese tra le parti. L’effetto di questa pronuncia è che nessuna delle questioni sostanziali dedotte da Paguro s.r.l. viene affrontata nel merito e cessa ogni effetto degli atti precedentemente impugnati, senza oneri economici in favore delle controparti.

