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Comune di Teano ottiene l’annullamento dell’autorizzazione all’impianto Gesia


Pubblicato il: 9/18/2025

L’avvocato Paolo Centore ha rappresentato il Comune di Teano, mentre la Provincia di Caserta è stata affiancata dagli avvocati Mjriam Caruso e Rachele Barbarano. Ferrarelle S.p.A. è stata assistita dagli avvocati Eliseo Laurenza e Maurizio Pinnarò. L’avvocato Luigi Maria D’Angiolella ha assistito Gesia S.p.A.

Il Consiglio di Stato, Sezione Quarta, con la sentenza n. 7325/2025 (R.G. 1424/2025), pubblicata il 15 settembre 2025, ha respinto l’appello principale di Gesia S.p.A. e accolto l’appello incidentale di Ferrarelle S.p.A., confermando, con diversa motivazione, la sentenza del TAR Campania n. 812/2025 sull’annullamento del decreto regionale che aveva autorizzato la realizzazione e gestione di un impianto di rifiuti pericolosi e non pericolosi nel Comune di Teano.

La controversia trae origine dalla domanda di Gesia S.p.A., presentata nel 2014, per l’autorizzazione unica relativa a un impianto di trattamento rifiuti, iter caratterizzato da svariati dinieghi regionali e successivi annullamenti da parte della giustizia amministrativa. Dopo il definitivo accoglimento del ricorso di Gesia contro il secondo diniego da parte del Consiglio di Stato nel 2023 e una sentenza di ottemperanza che disponeva la riedizione parziale del procedimento, la Regione Campania aveva adottato il decreto autorizzativo n. 57 del 18 marzo 2024, impugnato da Comune di Teano, Provincia di Caserta, Ferrarelle S.p.A. e altri soggetti locali e associazioni ambientaliste.

Il TAR Campania, riuniti i ricorsi, aveva ritenuto la carenza di motivazione e istruttoria nell’atto regionale, annullando l’autorizzazione. In particolare, il TAR ha censurato la mancata valutazione adeguata delle riserve urbanistiche e paesaggistiche sollevate dagli enti locali e l’assenza di una reale ponderazione tra i pareri favorevoli e contrari acquisiti in Conferenza di Servizi.

Gesia S.p.A. ha proposto appello, sostenendo che la Regione si era attenuta alle sentenze pregresse e ribadendo la completezza dell’istruttoria, ma il Consiglio di Stato ha ritenuto infondate le doglianze, confermando quanto stabilito dal TAR: la Regione avrebbe dovuto svolgere un bilanciamento esplicito e motivato degli interessi coinvolti, valutando le criticità urbanistiche e paesaggistiche evidenziate dagli enti dissenzienti e spiegando l’assegnazione di prevalenza ai pareri favorevoli. Secondo il Consiglio di Stato, il semplice riferimento ai precedenti giudicati non esonera l’amministrazione dal motivare compiutamente la determinazione finale.

Un elemento giuridico decisivo è il principio per cui il giudicato non preclude all’amministrazione di considerare, in sede di nuova istruttoria, il mutato quadro normativo e fattuale sopravvenuto nelle more del procedimento: l’appello incidentale di Ferrarelle S.p.A. è stato pertanto accolto nella parte in cui il TAR aveva limitato illegittimamente i margini di riedizione del potere regionale rispetto a sopravvenienze.

La decisione comporta per Gesia S.p.A. la permanenza degli effetti di annullamento dell’autorizzazione e la necessità, per la Regione Campania, di avviare una nuova istruttoria che rispetti i principi di motivazione, adeguato bilanciamento degli interessi pubblici e privati, e la considerazione del quadro urbanistico, paesaggistico e normativo attuale. Le spese del doppio grado di giudizio sono state integralmente compensate tra le parti.