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ABC Napoli ottiene l’annullamento dell’accertamento IRES 2014


Pubblicato il: 9/24/2025

Gli Avvocati Gaetano Ragucci e Adriana La Rocca hanno assistito ABC – Acqua Bene Comune Napoli.

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 24485/2025, si è pronunciata sul ricorso iscritto al n. 19459/2022 R.G. promosso dall’Agenzia delle Entrate contro ABC – Acqua Bene Comune Napoli, azienda speciale del Comune di Napoli. Il contenzioso trae origine dall’avviso di accertamento per l’anno d’imposta 2014, notificato ad ABC il 17 dicembre 2019, con cui l’Agenzia delle Entrate contestava maggiore IRES per circa 1,9 milioni di euro, oltre a sanzioni e interessi.

La vicenda prende le mosse dalla scissione parziale dell’azienda speciale idrica napoletana A.R.I.N., che aveva dato origine ad ABC – Acqua Bene Comune Napoli. L’accertamento fiscale riguardava due principali questioni: la deduzione dei costi legati ai fondi pensione e contenzioso costituiti in occasione della scissione e l’imputazione dei costi per risarcimenti determinati da una sentenza del 2009, rispetto alla competenza dell’anno fiscale 2014. In particolare, l’Agenzia sosteneva che il fondo pensioni fosse già stato dedotto, mentre la contribuente riteneva di aver sostenuto regolarmente le relative imposte. Sul fronte del risarcimento, la controversia riguardava il corretto anno di deducibilità delle somme riconosciute a seguito di un contenzioso civile nato da un allagamento.

In primo grado la Commissione Tributaria Provinciale di Napoli aveva accolto parzialmente il ricorso di ABC, annullando la ripresa relativa al fondo pensioni ma confermando l’indeducibilità dei costi da risarcimento di cui alla sentenza del 2009. La Commissione Tributaria Regionale Campania aveva poi confermato la sentenza impugnata a seguito dell’appello principale dell’Agenzia delle Entrate e dell’appello incidentale della contribuente. Da qui il ricorso in Cassazione proposto dall’Agenzia e quello incidentale di ABC.

Elementi centrali della controversia sono stati la corretta applicazione dell’art. 109 TUIR in relazione alla deducibilità di componenti negativi d’impresa, nonché la qualificazione fiscale delle riserve costituite a seguito di operazioni straordinarie ex art. 115 TUEL e art. 173 TUIR. La Cassazione ha affermato che i costi e i ricavi possono essere imputati all’esercizio in cui si manifestano condizioni di certezza nell’an e nel quantum. Pertanto, non era errato che ABC avesse dedotto nel 2014, anno della definitività della sentenza d’appello, anche i costi precedentemente riconosciuti nella sentenza di primo grado del 2009 poiché la relativa esecuzione era stata sospesa.

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso principale dell’Agenzia delle Entrate e accolto il primo motivo del ricorso incidentale della contribuente, annullando l’avviso di accertamento impugnato. Le spese di merito sono state compensate, mentre l’Agenzia è stata condannata al pagamento delle spese del giudizio di legittimità. La pronuncia esclude conseguenze sfavorevoli per ABC sul piano fiscale per l’anno 2014, comportando l’annullamento della pretesa tributaria.