Agenzia delle Entrate ottiene la Cassazione nella controversia IVA contro Edlo Energy
Pubblicato il: 10/23/2025
Gli avvocati Benedetto Colucci, Nicola Caso e Andrea Zoccali hanno rappresentato Edlo Energy S.p.A.
Nel procedimento iscritto al n. 6765/2024, la Suprema Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso promosso dall’Agenzia delle Entrate contro Edlo Energy S.p.A. La controversia, conclusa con sentenza n. 27430 del 2025 (presidente Perrino, relatore Grasso, pubblicazione 14 ottobre 2025), riguarda la validità di operazioni di compravendita di energia elettrica all’ingrosso ai fini IVA e la conseguente legittimità della detrazione d’imposta per l’anno 2013.
La vicenda nasce dall’avviso di accertamento emesso dall’Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale Lombardia nei confronti di Edlo Energy S.p.A., con il quale veniva recuperata a tassazione l’IVA relativa a operazioni ritenute oggettivamente inesistenti, effettuate tra la stessa Edlo Energy e Green Network Luce e Gas S.p.A. L’Ufficio contestava all’impresa la detraibilità dell’IVA su tali operazioni, sostenendo che le transazioni di acquisto e vendita di energia si annullavano reciprocamente, senza generare movimentazioni reali di energia né di denaro.
Edlo Energy aveva impugnato l’avviso davanti alla Commissione tributaria provinciale di Milano, che con sentenza del 2019 aveva ridotto le sanzioni del 25%. In secondo grado, la Corte di giustizia tributaria della Lombardia aveva integralmente accolto le ragioni della contribuente, condannando l’amministrazione al pagamento delle spese dell’intero giudizio. A seguito di tale esito, l’Agenzia delle Entrate aveva proposto ricorso in Cassazione, riproponendo la questione della sussistenza delle condizioni per negare la detraibilità dell’IVA.
La decisione della Cassazione si concentra sull’onere della prova in materia di operazioni oggettivamente inesistenti ai fini IVA. Secondo la Corte, spetta all’amministrazione finanziaria dimostrare, anche tramite presunzioni semplici, la simulazione delle operazioni contestate, mentre è onere del contribuente provare la loro effettiva esistenza. Nel caso di specie, l’Agenzia aveva offerto una serie di elementi indiziari—come la circolarità delle operazioni, il saldo sempre pari a zero sia per energia che per corrispettivi, l’assenza di consegne o pagamenti effettivi—che il giudice di merito avrebbe dovuto valutare nel loro complesso anziché liquidarli sulla base di considerazioni generali sulle prassi di mercato.
La Corte di Cassazione ha quindi accolto il terzo e il quinto motivo di ricorso dell’Agenzia delle Entrate, ritenendo che la sentenza impugnata non abbia correttamente valutato il materiale indiziario e l’onere probatorio gravante sulle parti. Di contro, sono stati rigettati i restanti motivi.
La pronuncia comporta la cassazione della precedente decisione della Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Lombardia, con rinvio della causa per nuovo esame da parte di un diverso collegio della medesima Corte territoriale, cui viene rimessa anche la liquidazione delle spese di giudizio. In termini economici e giuridici, la decisione rimette in discussione la possibilità per Edlo Energy di recuperare la detrazione IVA e riafferma l’approccio rigoroso nella valutazione della realtà delle operazioni commerciali dichiarate ai fini fiscali.

