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Roma Capitale ottiene conferma della revoca della concessione a Tor Sapienza 2008


Pubblicato il: 11/5/2025

L’avvocato Lorenzo Coraggio ha assistito Tor Sapienza 2008 S.r.l.; l’avvocato Antonio Ciavarella ha rappresentato Roma Capitale.

Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 8394/2025 (RG n. 2727/2025), si è pronunciato sul contenzioso riguardante la società Tor Sapienza 2008 S.r.l. e Roma Capitale, a proposito della revoca di una concessione relativa alla realizzazione e gestione del Punto Verde Qualità "P.V.Q. 7.9 Tor Sapienza". Origine del contendere è stata la determinazione dirigenziale di Roma Capitale del 3 giugno 2024, mediante cui è stata revocata la convenzione-concessione stipulata con la società per inadempienze nel pagamento delle rate di mutuo contratte con Banca di Credito Cooperativo di Roma.

La vicenda trae origine dalla convenzione-concessione sottoscritta nel 2010 tra Tor Sapienza, quale mandataria di un’ATI, e Roma Capitale per la gestione di un’area pubblica. La società, attraverso due contratti di mutuo agevolato siglati nel 2011 con BCCR per un valore complessivo di oltre 16 milioni di euro, ha ottenuto le risorse economiche per lo sviluppo delle relative opere. La convenzione collegava il mantenimento della concessione all’assolvimento degli obblighi restitutori sui mutui stipulati.

In seguito a una prima revoca della concessione, disposta nel 2019 per morosità e annullata dal TAR del Lazio poiché, all’epoca, un’ordinanza del Tribunale Civile di Roma aveva sospeso la decorrenza dell’ammortamento dei mutui, Roma Capitale è intervenuta nuovamente nel 2024, reiterando la revoca alla luce della ripresa dell’efficacia del piano di ammortamento (conseguita a seguito della sentenza del Tribunale Civile del 2021). Il nuovo provvedimento amministrativo di decadenza si fondava sul protrarsi delle inadempienze da parte della società, con BCCR che aveva dichiarato la risoluzione dei mutui e richiesto all’amministrazione il pagamento delle somme garantite.

Travolto ancora una volta dal provvedimento di revoca, Tor Sapienza 2008 si era nuovamente rivolta al TAR, che però con sentenza n. 6277/2025 aveva respinto il ricorso, culminando nell’odierno appello dinanzi al Consiglio di Stato.

La decisione del Consiglio di Stato si articola in una puntuale valutazione degli aspetti contrattuali e documentali evocati dalla società appellante. Il giudice amministrativo ha ritenuto infondata l’eccezione secondo cui l’esigibilità delle rate di mutuo sarebbe subordinata all’approvazione di tutti gli stati di avanzamento lavori (SAL), puntualizzando che l’obbligo di restituzione riguarda invece ogni singolo finanziamento parziale erogato sulla base dei SAL già approvati, a prescindere dalle somme residuali relative a SAL non ancora approvati o a collaudi non ancora effettuati. Analogamente, la doglianza circa i presunti ritardi imputabili a Roma Capitale non è stata ritenuta rilevante, in assenza di un’adeguata dimostrazione, da parte della società, dell’incidenza economica concreta di tali ritardi sul proprio dissesto.

Sulla base di tali argomentazioni, il Consiglio di Stato ha respinto l’appello proposto da Tor Sapienza 2008 S.r.l., confermando la validità della revoca della concessione disposta da Roma Capitale. La società appellante è stata altresì condannata alla rifusione delle spese processuali in favore di Roma Capitale, quantificate in 4.000 euro oltre oneri. La pronuncia comporta, quindi, la definitiva perdita della concessione da parte della società e la solidità giuridica del provvedimento amministrativo di revoca adottato dall’ente locale.

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