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Il Consiglio di Stato dà ragione al Ministero delle Imprese su contributi alle radio locali


Pubblicato il: 11/26/2025

L’Avvocato Alfredo Zaza D’Aulisio ha assistito Radio Spazio Blu S.r.l.

Il contenzioso oggetto della sentenza n. 9099/2025, resa dalla Sesta Sezione del Consiglio di Stato, riguarda l’appello proposto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy contro Radio Spazio Blu S.r.l., con Audiopress S.r.l. e Voce del Lazio – Radiotelevisione S.r.l. rimaste non costituite in giudizio (RG 1555/2025). La controversia verte sulla concessione dei contributi per l’anno 2023 previsti dal d.P.R. n. 146/2017 in favore delle emittenti radiofoniche locali a carattere commerciale.

Nel dettaglio, Radio Spazio Blu aveva presentato istanza per l’accesso ai contributi, ma il Ministero aveva riscontrato incongruenze nei dati relativi ai dipendenti dichiarati e l’omessa trasmissione delle attestazioni previdenziali in formato elettronico. Ne era conseguita la dichiarazione di inammissibilità dell’istanza da parte dell’amministrazione. Dopo il primo ricorso al Tar Lazio, che aveva riconosciuto alla ricorrente il possesso dei requisiti richiesti e accolto l’istanza, il Ministero aveva ribadito la mancata corrispondenza dei dati tra quanto dichiarato e le verifiche INPS, nonché il difetto documentale formale.

Il Tar Lazio aveva accolto il ricorso di Radio Spazio Blu con sentenza n. 23343/2024, riconoscendo che i parametri relativi ai dipendenti e ai giornalisti erano rispettati e ritenendo ininfluente la forma della documentazione presentata rispetto alla sostanza del requisito posseduto. Il Ministero, con appello dinanzi al Consiglio di Stato, ha contestato quanto deciso, lamentando principalmente la mancata presentazione del DURC in formato elettronico, come previsto a pena d’inammissibilità dal D.M. 20.10.2017, oltre che l’esattezza dei dati forniti dall’emittente nella domanda originaria.

Il Consiglio di Stato ha accolto le argomentazioni del Ministero. L’elemento dirimente ai fini della decisione è stato il mancato rispetto delle formalità richieste nella presentazione della domanda, in particolare la mancata allegazione in formato elettronico dell’attestazione di regolarità dei versamenti contributivi, e inoltre il deficit di veridicità nelle dichiarazioni fornite sui lavoratori impiegati. Il Collegio ha sottolineato che il soccorso istruttorio non può sanare irregolarità che investono requisiti prescritti in modo tassativo ove si tratta di criteri vincolati a garanzia della par condicio tra i concorrenti.

Sulla base di tali presupposti giuridici, il Consiglio di Stato ha integralmente riformato la sentenza di primo grado, respingendo il ricorso originario di Radio Spazio Blu S.r.l. e condannando quest’ultima al pagamento delle spese di giudizio in favore del Ministero, liquidate in complessivi € 3.000,00. La decisione comporta la definitiva esclusione dell’emittente dall’assegnazione dei contributi annuali per il 2023 e stabilisce il principio per cui il mancato rispetto delle modalità formali nella presentazione della domanda comporta inammissibilità, anche laddove il requisito sostanziale fosse, in prospettiva, sussistente.