Gse vince sul divieto di cumulo tra Tremonti Ambiente e quarto conto energia
Pubblicato il: 12/1/2025
L’avvocato Germana Lucia Riccarda Cassar ha assistito Nuova Tecnotermica s.r.l. Gli avvocati Gianluca Brancadoro, Carlo Mirabile e Antonio Pugliese hanno rappresentato Gse - Gestore dei servizi energetici s.p.a.
Il Consiglio di Stato, Sezione Seconda, si è pronunciato sull’appello n. 5131/2024 proposto da Nuova Tecnotermica s.r.l. contro Gse - Gestore dei servizi energetici s.p.a., nonché contro l’Agenzia delle entrate, la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero delle imprese e del made in Italy, il Ministero dell’economia e delle finanze e il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.
L’oggetto della controversia riguarda il provvedimento di decadenza dagli incentivi per un impianto fotovoltaico sito ad Ancona, introdotto dal quarto conto energia (D.M. 5 maggio 2011), e la richiesta di restituzione degli incentivi percepiti a seguito dell’accertata indebita cumulabilità con la detassazione ambientale cosiddetta "Tremonti Ambiente".
La vertenza è riconducibile al procedimento NRG 202405131. La vicenda trae origine dall’ammissione della Nuova Tecnotermica s.r.l. agli incentivi previsti per impianti fotovoltaici in base al quarto conto energia. Nel 2014 la società aveva anche usufruito del regime fiscale di favore previsto dalla "Tremonti Ambiente" (art. 6, commi da 13 a 19, l. 388/2000), che comportava una deduzione dal reddito d’impresa. In seguito, il Gse ha ritenuto che la cumulabilità di entrambi i benefici fosse vietata e, nel 2021, ha disposto la decadenza dagli incentivi e la richiesta di restituzione delle somme percepite.
La società ha impugnato tali atti davanti al TAR Lazio, che ha respinto il ricorso. Il giudizio di primo grado davanti al TAR Lazio (sentenza n. 8056/2024) si era concluso con il rigetto delle domande di Nuova Tecnotermica s.r.l., la quale aveva presentato numerosi motivi di illegittimità, deducendo anche profili di incostituzionalità della normativa sul divieto di cumulo e contestando il carattere vincolato e automatico del recupero degli incentivi da parte dell’Amministrazione.
Dopo la sentenza negativa, la società ha proposto appello al Consiglio di Stato, insistendo sulle stesse doglianze. Il Consiglio di Stato ha ricostruito l’evoluzione normativa e regolamentare applicabile agli impianti fotovoltaici, sottolineando come già all’epoca dell’ammissione della società ai benefici risultasse chiara la non cumulabilità tra il beneficio fiscale della "Tremonti Ambiente" e il regime incentivante previsto dal quarto conto energia.
Il Collegio ha evidenziato che la disciplina nazionale – leggi, decreti ministeriali e il più recente art. 36 del d.l. n. 124/2019 – aveva già disciplinato il divieto di cumulo, fatta eccezione per i primi due conti energia. Pertanto, Nuova Tecnotermica, dopo aver fruito della deduzione fiscale, non poteva conservare anche gli incentivi del quarto conto energia. Tra gli elementi giuridici decisivi per la decisione spiccano: a) la natura vincolata dell’attività amministrativa nel recupero degli incentivi indebitamente fruiti, b) l’applicazione dei termini per l’esercizio dell’autotutela in base sia al regime transitorio che alle modifiche legislative intervenute, c) il principio secondo cui il divieto di cumulo deriva direttamente dalla normativa primaria e regolamentare; d) il carattere non irragionevole e non discriminatorio, secondo la Corte, della disciplina sul punto.
La sentenza del Consiglio di Stato, pubblicata il 24 novembre 2025, ha confermato integralmente il rigetto dell’appello di Nuova Tecnotermica s.r.l. e la validità della decadenza dagli incentivi nonché della conseguente richiesta di restituzione degli importi (per complessivi €245.256,33). Le spese del giudizio sono state compensate tra le parti. La pronuncia conferma la rigida applicazione del divieto di cumulo nei rapporti tra incentivi del conto energia e la detassazione Tremonti Ambiente per gli impianti non ammessi ai primi due conti energia, offrendo ulteriore chiarezza su un tema ricorrente nei rapporti tra aziende e pubblica amministrazione nel settore energetico.

