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Biotech ottiene conferma delle autorizzazioni per impianto di biometano a Caivano


Pubblicato il: 12/5/2025

L’avvocato Ferdinando Pinto ha rappresentato il Comune di Caivano. La Regione Campania è stata rappresentata dall’avvocato Angelo Marzocchella. Gli avvocati Feliciana Ferrentino e Lorenzo Lentini hanno affiancato Biotech s.r.l.

Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 9265/2025 (ricorso n. 9717/2023), si è pronunciato sul ricorso presentato dal Comune di Caivano contro Regione Campania e Biotech s.r.l., in merito alle autorizzazioni rilasciate per la realizzazione di un impianto di produzione di biometano.

La controversia si riferisce all’autorizzazione integrata ambientale (AIA) concessa dalla Regione Campania alla società Biotech per la produzione di biometano a partire da biomasse agricole e agroindustriali oltre che dalla frazione organica dei rifiuti urbani.

L’impugnativa del Comune riguardava, oltre all’AIA, il provvedimento di autorizzazione unica (AU), l’autorizzazione paesaggistica e il provvedimento di valutazione di impatto ambientale (VIA), con successive estensioni delle censure all’atto autorizzatorio unico regionale (PAUR). Il Comune di Caivano contestava la legittimità dei titoli rilasciati sotto molteplici profili: carenza dei requisiti soggettivi e oggettivi in capo a Biotech, incompatibilità della localizzazione dell’impianto in zona agricola, difetto di istruttoria sui flussi veicolari e supposta violazione della normativa di tutela paesaggistica per i “Regi Lagni”.

Il TAR Campania aveva respinto integralmente il ricorso del Comune, affermando che le autorizzazioni erano state rilasciate nel rispetto della normativa vigente. In particolare, era stata ritenuta la sufficienza del possesso dei codici ATECO 71.12.1 e 35.11 e delle certificazioni ISO 9001 e 14001, così come era stata confermata la coerenza tra attività sociale di Biotech e la realizzazione dell’impianto. Il TAR aveva altresì escluso rilievi sulla scelta della zona agricola e sui profili paesaggistici e viabilistici contestati.

Nell’appello al Consiglio di Stato, il Comune di Caivano ha ribadito le proprie censure circa la carenza dei requisiti formali e sostanziali della società Biotech, l’irragionevolezza della localizzazione prescelta e la presunta mancata valutazione di alternative più idonee in zona industriale. Sono stati inoltre riproposti motivi in punto di tutela del paesaggio e dei flussi veicolari.

Gli elementi giuridici decisivi che il Consiglio di Stato ha evidenziato riguardano: la corretta applicazione della disciplina regionale vigente al momento dell’adozione dei provvedimenti; la legittima valutazione di coerenza tra i codici ATECO posseduti dalla società e l’attività autorizzata; l’adeguatezza delle motivazioni sul piano ambientale, paesaggistico e viabilistico; la non sussistenza di alternative praticabili nell’area industriale in quanto i relativi lotti risultavano indisponibili.

Con la sentenza n. 9265/2025, il Consiglio di Stato ha respinto l’appello del Comune di Caivano, confermando la piena legittimità delle autorizzazioni rilasciate in favore di Biotech. Non risultano oneri processuali a carico delle parti, data la compensazione delle spese giudiziali. La decisione consente quindi la prosecuzione del progetto per il nuovo impianto di biometano, nel rispetto degli atti e delle prescrizioni già assunte dalle autorità regionali e di tutela.