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TAR Lazio conferma l’autorizzazione dell’AGCM all’acquisizione di Vodafone Italia


Pubblicato il: 12/1/2025

Con sentenza n. 20935 del 24 novembre 2025, il TAR Lazio (Sez. I) ha respinto il ricorso presentato da un concorrente, confermando integralmente il provvedimento con cui l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva autorizzato l’acquisizione di Vodafone Italia da parte di Fastweb (procedimento C12659), operazione dal valore di 8 miliardi di Euro.

Al procedimento hanno preso parte, oltre alle principali parti, numerosi operatori del settore come Fastweb, Wind Tre, Fibercop e Telecom Italia.

Il contenzioso trae origine dall'avvio, da parte dell’AGCM, di un’istruttoria sulla concentrazione che prevedeva l’acquisizione da Swisscom dell’intero capitale di Vodafone Italia, con il sospetto che l’operazione potesse limitare la concorrenza nei mercati della rete fissa. Iliad ha contestato la scelta dell’Autorità di restringere il perimetro dell’analisi ai soli mercati della rete fissa, escludendo quello dei servizi su rete mobile, e ha inoltre impugnato la successiva autorizzazione all’operazione, pur subordinata a specifiche condizioni (tre rimedi e la nomina di un fiduciario).

La vertenza si è sviluppata dopo che, nel settembre 2024, l’Agcm aveva avviato un’istruttoria concentrata sulle implicazioni dell’operazione nei servizi di accesso wholesale e retail della rete fissa, respingendo le richieste di Iliad di estendere l’analisi al settore mobile. Seguirono ulteriori contestazioni da parte di Iliad, culminate nel ricorso sui rimedi imposti con il provvedimento conclusivo di autorizzazione adottato a dicembre 2024.

Il TAR ha preliminarmente chiarito la legittimazione di Telecom Italia ad intervenire quale cointeressata, pur non avendo presentato autonomamente ricorso nei termini, e ha esaminato diffusamente tutte le censure proposte da Iliad, dalla presunta inadeguatezza dell’istruttoria, al mancato rispetto del diritto di difesa, fino all’insufficienza dei rimedi comportamentali imposti all’entità post-concentrazione.

Elemento centrale nel rigetto delle doglianze proposte da Iliad è stata la valutazione tecnica sul mercato mobile: il TAR ha ritenuto pienamente condivisibile la decisione dell’Agcm di non includere tale segmento, in quanto la banda 26 GHz oggetto di contestazione non avrebbe rilevanza significativa per la concorrenza nei servizi mobili, ma sarebbe utilizzata principalmente per connessioni Fwa destinate a coperture su rete fissa. Il Tribunale ha inoltre giudicato congrui i tempi procedimentali e ritenuto corretta la scelta di subordinare l’autorizzazione della concentrazione a specifici impegni comportamentali, adeguati, secondo la valutazione tecnica e giuridica dell’Autorità, a garantire il mantenimento della concorrenza nei mercati interessati.

Accogliendo le tesi di Fastweb, il TAR ha riconosciuto la correttezza dell’analisi dell’AGCM sugli effetti dell’operazione e sull’adeguatezza dei rimedi adottati per superare ogni preoccupazione concorrenziale. Il Giudice Amministrativo ha pertanto rilevato che l’Autorità ha autorizzato “un’importante operazione commerciale prescrivendo quelle misure minime (in ossequio al principio di proporzionalità) per garantire il mantenimento della concorrenza tra le imprese, soprattutto a beneficio dei consumatori che appaiono non pregiudicati – neppure indirettamente – dall’operazione”.

Nel giudizio dinanzi al TAR Lazio, Fastweb S.p.A. è stata assistita da BonelliErede, con un team guidato dal partner Claudio Tesauro, coadiuvato dal senior associate Andrea Luigi Montini e dall’associate Filippo Moroni, e per gli aspetti di diritto amministrativo dal partner Raffaele Cassano e dall’of counsel Francesco Marone.

Gli avvocati Gilberto Nava e Filippo Arena hanno assistito Iliad Italia s.p.a. nel procedimento, mentre gli avvocati Aristide Police e Filippo Degni hanno assistito Wind Tre s.p.a.; gli avvocati Piero Fattori e Filippo Lattanzi hanno affiancato Fibercop s.p.a.; gli avvocati Lucio d’Amario, Paolo Bertolini, Matteo Farneti, Annamaria Mangiaracina e Stefano Baldi hanno rappresentato Vodafone Italia s.p.a. e Vodafone Europe b.v.; gli avvocati Stefano Grassani, Lorenzo Picciano e Marialaura Borrillo hanno affiancato Telecom Italia s.p.a.